‘È GRAVE CHE L’UE SI SCHIERI CON L’OLANDA’, IL COMUNICATO DIFFUSO DA ANKARA. IL PRESIDENTE ERDOGAN CI VA GIÙ DURO: ‘CONOSCIAMO L’OLANDA DAL MASSACRO DI SREBRENICA’

’’Non si può sparare contro un team medico, nemmeno durante una guerra. Ma dico che un olandese lo può fare, perché conosciamo l’Olanda e gli olandesi dal massacro di Srebrenica. Sappiamo quanto siano perversi da come hanno massacrato ottomila bosniaci. ’Nessuno può darci una lezione di modernità’’. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan stamane è tornato ad accusare l’Olanda, e lo ha fatto anche grande determinazione, facendo riferimento alla sentenza del tribunale dell’Aja che ha ritenuto l’Olanda ’’civilmente responsabile’’ per la morte di uomini in Bosnia il 13 luglio 1995 durante la guerra nella ex Jugoslavia, quando i caschi blu olandesi non protessero 300 persone di fede musulmana che si erano rifugiate nella loro base e li consegnò ai carnefici. Non si placa dunque la dura diatriba che vede contrapposte Turchia ed Olanda. Oggi infatti dal ministero degli Esteri di Ankara sono giunte nuove critiche all’Ue, dopo che ieri la Commissione Europea aveva esortato  il governo turcoad “astenersi da dichiarazioni eccessive e da azioni che rischiano di esacerbare ulteriormente la situazione”. Stamane da Ankara è stato diffuso un comunicato in cui di viene definito “grave il fatto che – nella controversia che oppone i due Paesi – l’Ue si schieri con l’Olanda”. Come ha tenuto a precisare ‘Sabah’, giornale filogovernativo, nello specifico le critiche investono l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini e il commissario per la politica di allargamento e vicinato, Johannes Hahn, per quelle che considera dichiarazioni “miopi, e che non hanno alcun valore per Ankara. Le nostre controparti nell’Ue – spiega ancora la nota del ministero di Ankara – fanno esercizio solo in modo selettivo dei valori democratici, dei diritti fondamentali e delle libertà”. Nella nota viene inoltre denunciata una violazione della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche in riferimento alla decisione del governo olandese di impedire al ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu di raggiungere sabato Rotterdam per tenere un comizio e di bloccare il ministro della Famiglia, Fatma Betul Sayan Kaya, costringendola a lasciare il Paese.