‘HO PRESENTATO IO A REGENI IL CAPO DEGLI AMBULANTI’, L’AMAREZZA DELL’ATTIVISTA DAVANTI ALL’ULTIMO VIDEO. INTANTO MERCOLEDÌ A ROMA AMNESTY MANIFESTA PER LA VERITÀ

“Purtroppo sono stata io a far conoscereGiulio Regenie Muhammad Abdallah”. Non riesce a darsi pace  Hoda Kamel, l’attivista egiziana che presentò il ricercatore italiano al capo del sindacato dei venditori ambulanti egiziani, che poi lo gettò in pasto alle autorità. Kamel ha voluto ricordare la vicenda all’indomani della trasmissione sulla tv egiziana di un video che Abdallah registrò con il suo cellulare in occasione di un suo incontro con Regeni. Il giovane, ricordiamo scomparve misteriosamente il 25 gennaio di un anno fa, per poi venir ritrovato morto una settimana dopo. Nel video, che in queste ore sta facendo il giro del mondo (Tanto è che ieri Nabil Sadek, procuratore generale egiziano, ha dato il suo ok all’invio di esperti italiani per visionare i video ripresi dalle telecamere di sorveglianza nella stazione della metropolitana a Dokki), si parla della possibilità di finanziare il sindacato attraverso il Centro egiziano per i diritti economici e sociali, di cui Kamel è responsabile del dossier sui lavoratori. “Giulio Regeni voleva ampliare le sue ricerche sui venditori ambulanti egiziani attraverso una borsa di studio stanziata da un’istituzione o un’università britannica – spiega ancora ricorda Kamel – Non ricordo se si trattasse dell’università o di un’altra istituzione, non parlammo dei dettagli, gli dissi che ne avremmo discusso quando sarebbe rientrato dalle vacanze di Natale. L’Università americana del Cairo (dove Regeni studiava, ndr) ha indirizzato Giulio al centro e io ho avuto a che fare con lui in quanto responsabile del dossier sui lavoratori”. Questo perché il ricercatore italiano “stava svolgendo un dottorato nell’ambito delle libertà sociali e io gli fornivo link a libri e articoli, poi lui scelse di dedicarsi agli ambulanti ed io, purtroppo, gli ho fatto conoscere Muhammad Abdallah”, ricorda ancora l’attivista, sottolineando che la scelta di occuparsi degli ambulanti, in Regeni fu dettata da “una spinta umanitaria, poiché si tratta di persone povere e prive di capitali, alcuni dei quali hanno una laurea e nonostante questo lavorano per strada. Lui voleva mettere in luce tutto questo”. Kamel ha tenuto a ricordare Giulio come “una persona molto educata ed elegante, e molto bravo nel suo lavoro”.  Intanto per mercoledì 25 gennaio, a Roma, a un anno esatto dalla scomparsa del ricercatore italiano, Amnesty International Italia ha organizzatouna manifestazione:  “Il 25 gennaio sarà un anno esatto dalla scomparsa di Giulio Regeni al Cairo  – spiegano da  Amnesty – nonostante siano passati 365 giorni, la verità sull’arresto, la sparizione, la tortura e l’uccisione del giovane ricercatore italiano è ancora lontana. Per continuare a chiedere ’Verità per Giulio Regeni’ abbiamo organizzato una manifestazione a Roma all’Università ’La Sapienza’”. La manifestazione, che partirà dalle 12.30, prevede il saluto del Rettore, Eugenio Gaudio, e sarà condotta da Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio 3. Interverranno Stefano Catucci, del Senato Accademico Sapienza; Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia; Luigi Manconi, presidente di ’A buon diritto’ e della Commissione straordinaria diritti umani del Senato; Patrizio Gonnella, presidente della ’Coalizione italiana per le libertà e i diritti civili’; Giuseppe Giulietti, presidente della ’Federazione nazionale della stampa italiana’; Carlo Bonini, giornalista de ’La Repubblica’. Nel corso dell’evento saranno letti estratti dei diari di viaggio di Regeni e interverranno, in collegamento telefonico, i suoi genitori.

M.