‘IO NON CI STO A STARE IN UN FRITTO MISTO CHE HA DIMOSTRATO DI NON POTER FUNZIONARE’. MATTEO SALVINI BOCCIA PARISI PREMIER: ‘NON AVRÀ MAI I VOTI DELLA LEGA’

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    “Io Parisi l’ho sostenuto, ma un sindaco deve far funzionale le metropolitane, le strade, sistemare le case popolari. Altra cosa è riproporre un’alleanza, una marmellata, un fritto misto che a livello nazionale a dimostrato di non poter funzionare”. Non ha usato mezzi termini Matteo Salvini, per bocciare  in diretta tv su Radio Padania, il manager sul quale ha deciso di puntare Silvio Berlusconi per un progetto di rilancio di Fora Italia. “Se qualcuno pensa di coinvolgere me o la Lega in un’alleanza con Verdini, Alfano, Cicchitto, Tosi, Passera ecc. – ha ammonito Salvini – ha sbagliato indirizzo. Per me il discrimine della prossima alleanza sarà la politica estera: chi vuole la Merkel, difende a spada tratta l’euro o tifa Hillary Clinton non può stare con la Lega. Se Parisi è un riorganizzatore di Fi va bene ma se qualcuno pensa di farlo digerire alla Lega alleanze indigeste, io non ci sto. In questo momento non si capisce bene chi comanda in Fi – ha aggiunto il leader del Carroccio, a proposito dell’investitura che Berlusconi ha dato a Parisi e a quanto seguito possa avere nel partito – aspetto prima di dare un giudizio. Berlusconi è tanto che non lo sento. Il discrimine non è tra liberali e lepenisti, moderati e estremisti ma tra uomini liberi e servi e, i servi, in questo momento, ci sono sia a destra che a sinistra. La Brexit lo dimostra: fuori dall’Unione europea c’è vita, ci sono altri pianeti, c’è lavoro, c’è una tassazione al 15%. O l’Italia si libera da Nord a Sud di una moneta sbagliata come è l’euro, o torna a determinare le proprie politiche sul controllo dei confini, dell’agricoltura, della pesca, del turismo, delle banche, delle pensioni ecc. e quindi torna a decidere o io non ci sto. Se Parisi in qualche modo è il continuatore in Italia dell’asse Merkel-Bce-euro – ha ribadito concludendo il suo intervento Salvini – con noi non avrà nulla a che fare. Io non sono un moderato ma non sono nemmeno inginocchiato o rassegnato e preferisco fare una battaglia fianco di chi vuole recuperare sovranità, identità e libertà”.

    M.