‘LA POLITICA È MIOPE PER NON AVER CHIUSO PRIMA LA DISCARICA DI MALAGROTTA’, AFFERMA L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE PAOLA MURARO ALL’ADNKRONOS

“Quando ho detto che la chiusura di Malagrotta era dovuta a una visione miope della politica intendevo dire né più e né meno di quello che abbiamo sempre detto: hanno chiuso la discarica, ma senza aver creato un’alternativa. La politica ha avuto anni per chiudere il ciclo dei rifiuti ma non l’ha fatto. È stato solo uno spot comunicativo”. Così Paola Muraro, assessore capitolino all’Ambiente, commentando all’agenzia di stampa Adnkronos la questione relativa alla discarica di Malagrotta. “La discarica che è stata chiusa nel 2013, avrebbe dovuto essere chiusa già nel 2008 e invece non solo è andata avanti con proroghe di sei mesi in sei mesi ma la politica anziché trovare un piano alternativo si è crogiolata pensando di poter andare avanti con quel ’buco’ in eterno senza preoccuparsi di chiudere il ciclo dei rifiuti. Nessuno – ha aggiunto la Muraro – si è preoccupato di quello che li attendeva all’orizzonte con la chiusura di Malagrotta: la politica è stata miope continuando a perseguire per anni gli obiettivi di un imprenditore chiamato Cerroni. Così nel 2013 ci siamo trovati di fronte a un cambiamento senza che prima si fosse guardato oltre. È oggi il problema è nostro”. E secondo l’assessore capitolino, “il problema della raccolta, ci tengo a dirlo, è dovuto a quegli appalti affidati sempre alle solite cooperative, non è cambiato nulla dopo Mafia Capitale. E’ lì che bisogna intervenire, sui sistemi di raccolta”. La raccolta, denuncia ancora la Muraro, “è un po’ in affanno. Io ho chiesto ad Ama di verificare quelle segnalazioni perché il più delle volte sono riprese fatte alla sera o alla mattina quando Ama sta per passare. All’Ama sono in difficoltà perché hanno avuto le assemblee, giustamente perché è un diritto dei lavoratori, c’è un contratto che devono approfondire. Ci sarà stato un rallentamento, però andiamo a verificare, ho chiesto di avere l’aggiornamento per oggi delle situazioni critiche che sono uscite sui giornali. Non c’è il rischio di una nuova emergenza”. Per ciò che riguarda invece la chiusura del ciclo dei rifiuti, dice ancora la Muraro “serve una ulteriore discarica”. “Il problema è che ci chiedono dove, per capire dove deve essere collocata dobbiamo capire la volumetria”. Ora, “Siamo in attesa di verificare a che punto è la raccolta differenziata, perché il monitoraggio è arrivato alla conclusione. Abbiamo delle difficoltà sulla raccolta differenziata dovuto ai vari appalti che si sono susseguiti in questi mesi e dobbiamo mettere mano anche su questi. Non si può indicare l’area se non si ha la volumetria – ha poi affermato l’assessore concludendo – Dal punto di vista tecnico non è corretto. Ci sono dei materiali che possono essere fatti con gli scarti dei rifiuti, per questo la ricerca è fondamentale”. L’assessore ha anche avuto modo di confrontarsi con il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti: “Con il ministro Galletti ci sarà una buona collaborazione, senza il ministero non faremmo moltissimo. In questa occasione non abbiamo trattato il tema del nuovo termovalorizzatore, nei prossimi giorni ci sarà un incontro e parleremo anche di questo. Sull’inceneritore ho già detto qual è la nostra linea, non serve a Roma, ce ne sono già abbastanza”. Di contro Galletti ha dichiarato: “È la prima volta che ho l’occasione di incontrare l’assessore Muraro. Le ho ribadito quello dico dal primo giorno: le porte del mio ministero sono aperte per collaborare. L’importante per me sono gli obiettivi, che si chiuda il ciclo integrato dei rifiuti, riducendo al minimo il ricorso alla discarica e incrementando la raccolta differenziata”.