‘SCISSIONE? NON PROMETTO E NON GARANTISCO NULLA, DEBBO PRIMA PARLARE CON RENZI’, SPIEGA BERSANI. INTANTO RENZI SCRIVE A FLORIS: ‘AL VOTO PER EVITARE CHE SCATTINO I VITALIZI’

“Non prometto enon garantisco nulla, devo parlare prima con Renzi…”, così l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, che intende fare chiarezza sulle intenzioni dell’ex premier rispetto  al nodo della legge elettorale e, soprattutto, sulfuturo del Pd. La domanda che da giorni arrovella i militanti ruota ora intorno ad unico interrogativo: scissione –come più volte invocato da Massimo D’Alema – o battaglia all’interno del partito? Bersani, che attualmente incarna il leader della minoranza Dem, ovviamente non vuol sbilanciarsi ma è abbastanza evidente che la linea dettata dal segretario – improntata sulla corsa al voto – non convince affatto. Dunque cosa fare, in che direzione muoversi? “Adesso non prometto, né garantisco nulla, devo prima dire due, tre cose a Renzi, devo parlare con lui, poi vediamo”, si è limitato a rispondere ai giornalisti Bersani, che chiede di restituire la parola al Parlamento e allontanare le elezioni: ora bisogna fare prima una buona legge elettorale. Così come, in merito al ruolo di Gentiloni, l’ex segretario del Pd è convinto che in questa fase, viste le tante priorità da affrontare (dal terremoto all’emergenza lavoro, alle banche), il governo deve pensare soltanto a governare, perché la situazione è di per se già abbastanza difficile. Bersani insiste poi con il Congresso: bisogna avviare il percorso congressuale, va ripetendo come un mantra in queste ore: “Non minaccio nulla né garantisco nulla. Dirò quello che penso a partire dal problema che si chiama Italia”. Intanto oggi, attraverso un sms inviato a Giovanni Floris (che lo ha letto nel corso della trasmissione ‘Dimartedì’), Matteo Renzi ha scritto: “Per me votare nel 2017 o nel 2018 è lo stesso, masarebbe grave far scattare i vitalizi a settembre, perché sarebbe molto ingiusto verso i cittadini. Sarebbe assurdo. E sarà fondamentale farsi sentire con molta forza dall’Europa soprattutto sui vincoli di bilancio e sull’austerity”.