‘UNA QUOTA STATALE? NON ESCLUDO NULLA MA ORA PER ALITALIA LA PRIORITÀ È L’ACQUISTO DELL’AZIENDA INTERA’, IL MINISTRO CALENDA: ‘IL PRESTITO? ABBIAMO CERCATO DI EVITARLO’

“Qualunque idea è benvenuta, ma la cosa importante è tenere conto che per Alitalia ci vuole una alleanza con un grande gruppo europeo. Il problema di Alitalia è che ha una scala troppo piccola”. Intervenendo ai microfoni di ’Radio Anch’io’ sulla vicenda Alitalia, il ministro Carlo Calenda non esclude l’idea di una quota statale, come ipotizzato da Renzi, ma su una cosa è convinto: “Per noi sarà prioritario l’acquisto dell’azienda intera”. Stoppando quindi sul nascere l’eventualità di una ‘vendita spezzatino’, ilministro dello Sviluppo Economico ha poi definito la scelta dei tre commissari “penso sia una buona terna”. Nello specifico poi, sulle polemiche sorte intorno alla scelta di Laghi, detentore di diversi incarichi, Calenda ha voluto evidenziare che si parla di “una persona preparata e competente, un ’tecnico’ delle amministrazioni straordinarie che ha lavorato molto bene su Ilva”. Infine sul prestito: “Abbiamo cercato di evitare questo prestito: ad aprile avevo fatto una stima di un miliardo l’anno, mentre questi sei mesi di amministrazione straordinaria ci costerà 100 milioni in più perché la Iata ci ha chiesto 128 milioni di deposito cauzionale. Ma ricordiamo che mettere gli aerei a terra costerebbe di più ai contribuenti”, ha aggiunto detto Calenda sottolineando che “ci sono 4,9 milioni di prenotazioni. Bloccando l’operatività della compagnia, non solo ci sarebbe un danno sul Pil ma le connessioni nel paese sarebbero ’sganciate’ per diverse settimane”.

M.