‘USATE INTERNET MA CON PRUDENZA. E NON PENSATE A CANDIDATE DA ALTRI PAESI PER LA SOPRAVVIVENZA DEL MONASTERO’. FRANCESCO RIVOLGENDOSI ALLE SUORE

“Nella nostra società la cultura digitale influisce in modo decisivo nella formazione del pensiero e nel modo di rapportarsi con il mondo e con le persone. Questo clima culturale non lascia immuni le comunità contemplative. Certamente, questi mezzi possono essere strumenti utili per la formazione e la comunicazione”. Papa Francesco conosce benissimo i meccanismi della modernità e della comunicazione, ed ha annunciato alle suore di clausura la possibilità di usare Internet e tutti i dispositivi digitali dei nuovi media, purché – si è raccomandato il Santo padre –  lo facciano con prudenza. Il monito di Bergoglio è annoverato nella Costituzione Apostolica ’Vultum Dei Quaerere’, ovvero ’La ricerca del volto di Dio’, dedicata alla vita contemplativa femminile nei monasteri. Il Pontefice invita “un prudente discernimento”, affinché questi media “siano al servizio della formazione alla vita contemplativa e delle comunicazioni necessarie e non occasione di dissipazione o di evasione dalla vita fraterna in comunità, né danno per la vocazione, né ostacolo per la vita interamente dedicata alla contemplazione”. Francesco esorta inoltre le suore di clausura a lottare contro le ’tentazioni’ dell’apatia e della pigrizia, sempre in agguato. “Nella quiete silenziosa e assorta della mente e del cuore si possono insinuare varie tentazioni. Tra le più insidiose per un contemplativo, quelle che sfociano nell’apatia, nella routine, nella demotivazione, nell’accidia paralizzante”. Atteggiamenti che “portano lentamente alla ’psicologia della tomba’ che a poco a poco trasforma i cristiani in mummie da museo”. D’altronde, spiega il Pontefice, le suore di clausura, così come quanti  vivono all’interno dei monasteri una vita religiosa contemplativa, possono cadere nel rischio che “delusi dalla realtà, dalla Chiesa o da se stessi, si viva in costante tentazione di attaccarsi a una tristezza dolciastra, senza speranza, che si impadronisce del cuore”. Il ’Vultum Dei Quaerere’, racconta il Papa, è un documento ispirato dal “cammino compiuto dalla Chiesa e il rapido progresso della Storia umana, a 50 anni dal Concilio Vaticano II”. Di qui, la necessità di costruire un dialogo con la società contemporanea, salvaguardando però i valori fondamentali della vita contemplativa, le cui caratteristiche del silenzio, dell’ascolto, della preghiera, della stabilità, “possono e devono costituire una sfida per la mentalità di oggi”. Quindi, parlando della Costituzione Apostolica, essa è parte intrinseca della gestione e dell’organizzazione dei monasteri – alcuni dei quali a rischio chiusura, per la scarsità di presenze, specie in Europa – indicando l’esigenza di federazioni fra strutture che condividono lo stesso carisma ma al tempo stesso la necessità di “evitare assolutamente il reclutamento di candidate da altri Paesi” soltanto per assicurare la sopravvivenza del monastero. La Costituzione Apostolica ’Vultum Dei Quaerere’ di Papa Francesco – stampata in 38 pagine dalla Santa Sede – dopo un’ampia riflessione introduttiva, indica 12 temi fondamentali per la vita consacrata in generale e per la tradizione monastica in particolare, per concludersi con 14 articoli dispositivi finali. Gli argomenti indicati dal Pontefice per “il discernimento e la revisione dispositiva” riguardano: la formazione, la preghiera, la Parola di Dio, l’eucaristia e la riconciliazione, la vita fraterna in comunità, l’autonomia, le federazioni, la clausura, il lavoro, il silenzio, i mezzi di comunicazione, l’ascesi. Le disposizioni conclusive prevedono che la Congregazione per gli istituti di vita consacrata, presieduta da monsignor José Rodriguez Carballo, emani una nuova Istruzione sui temi indicati dal Papa e che gli articoli delle Regole dei singoli istituti monastici, adattati alle nuove disposizioni contenute nella Costituzione Apostolica, siano sottoposti all’approvazione del Vaticano.