’Mina direttrice di Sanremo? Non mi piace’

“’Grande Grande’, una canzone che non cantai, anche quando mia madre mi disse che sarebbe stato un grande successo. Le risposi: mamma, ma ’Grande Grande’ si capisce cosa vuol dire, non capisci che è volgare? Il testo dice ’c’è di buono che al momento giusto, in un attimo tu sei grande, grande, grande’. Secondo me…si riferisce a ‘quella cosa l쒅”.
Quando poi i conduttori radiofonici di ‘Un Giorno da Pecora’ (programma di Rai Radio1), le domandano la canzone che avrebbe voluto cantare, lei, con la sua elegante flemma ribatte: “Se avessi incontrato Gino Paoli 20 minuti prima avrei fatto ’Il cielo in una stanza’, l’ha cantata prima Mina, lui ancora non mi conosceva. Mi sarebbe piaciuto. ’Senza Fine’ è un capolavoro, ma ’Il cielo in una stanza’ è più popolare”.
Lei è Ornella Vanoni, la collega con la quale continuano a stuzzicarla è invece Mina.
Un divertente e divertito botta e risposta che trae origini però da un argomento preciso: il Festival di Sanremo.
I conduttori chiedono infatti alla ‘cantante della mala’ (nomignolo affibbiatole agli inizi della sua lunga e fortunata carriera), cosa pensa di Mina nelle vesti di prossimo direttore artistico della famosa gara canora, e lei replica: “Non mi piace come idea, bisogna partecipare, essere presenti, esser lì. Certo, Mina lo può fare, lo può fare da casa sua, ma mi sembrerebbe strano. Magari accettano perché comunque sarebbe un fatto clamoroso, ma non lo trovo giusto”. Ma non è una ripicca o un vezzo dettato dalla gelosia perché, tiene a sottolineare la Vanoni, lei non accetterebbe perché “con questo ruolo hai a che fare con scelte che non sono le tue”. In effetti poi tra le due non c’è stata mai una vera e propria rivalità, avendo ciascuna una propria definita identità vocale ed un repertorio autorale vasto e ‘personalizzato’, entrambe hanno avuto sempre eguale successo. Anzi, in passato hanno anche avuto modo di frequentarsi, ricorda Ornella, “Eravamo buone amiche. Poi non ci siamo più viste però, è passato tanto tempo”. E quando chiedono conferma della grande passione della cantante cremonese per il gioco delle carte, la collega milanese conferma: “Sì, provò anche ad insegnarmi ma non ci sono riuscita: le carte mi cadono dalle mani, è un fatto genetico. E poi mi annoio, preferisco leggere”.
Poi il discorso vira sul personale e, sulla canzone che tornando indietro non canterebbe mai più la Vanoni non ha dubbi: “Una canzone di Mogol, ’Mario’. Era prima che Mogol diventasse l’autore di Battisti. E poi anche il ’Coccodrillo’: una volta la feci ascoltare ad una mia amica che se la fece sotto dalle risate”.
Quando poi i conduttori di ‘Un Giorno da Pecora’ entrano a gamba tesa sul grande rapporto d’amore con Paoli, lei frena subito: “Sì, ammettiamolo è stato un grande amore. Ma non voglio più parlarne: a me chiedono sempre di lui, e a lui mai di me…”.
Max