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“4.500 euro e ti porto a giocare”: arrestato agente di calciatori a Milano

La promessa era precisa, senza possibilità di fraintendimento: “Con 4.500 euro ti porto a giocare a calcio in Nepal”. Così un procuratore senegalese ha convinto un giovane della Mauritania a consegnargli l’ingente somma senza però mantenere la promessa fatta. Facile cedere al fascino di una vita con il pallone tra i piedi, più difficile vederla realizzata.

Per questo il giovane aspirante calciatore si è affidato ad un sedicente agente che però non ha fatto altro che estorcergli il denaro con l’inganno. Perché il giovane arrivato in Nepal non ha mai visto nemmeno un campo da calcio, anzi ha affermato di non aver fatto nulla per sei mesi. Così si è accorto della truffa di cui è era stato ignara vittima e per la quale ha sporto denuncia nel suo paese.

L’agente rifiuta l’estradizione

In Mauritania il reato di truffa è punibile con 5 anni di carcere, considerato tra i più duri al mondo per via delle torture ammesse nel paese. Per questo il procuratore, avendo probabilmente fiutato il pericolo, si è trasferito a Milano. E proprio lì è stato raggiunto ed arrestato con l’accusa di truffa. Trasferito nel carcere di San Vittore gli è stata diagnosticata una grave cardiopatia, per questo il 33enne senegalese avrebbe rifiutato l’ipotesi di un’estradizione in Mauritania, dove le condizioni del carcere sono decisamente più dure.

Inoltre l’uomo ha ribadito di “essere estraneo alle vicende per le quali viene richiesta la mia consegna”. Difficile capire ora il futuro del procuratore senegalese, protagonista di una truffa con cui ha raggirato un giovane aspirante calciatore che sognava di realizzare il sogno della sua vita e si è trovato invece tradito e disilluso. Un altro brutto esempio di come il calcio in Africa non sia supportato a dovere.