Home POLITICA POLITICA ITALIANA Elezioni Umbria: trionfo Salvini, la Tesei e la Lega su tutti

Elezioni Umbria: trionfo Salvini, la Tesei e la Lega su tutti

A livello locale è senza dubbio ‘un fatto epocale’: dopo oltre 50 anni di ‘governance’ la sinistra è costretta ad ammainare le bandiere; in termini ‘nazionali’ è un chiaro segnale che la tanto ‘equilibrata’ coalizione che oggi rappresenta il governo, anche per  l’Umbria non rappresenta affatto il volere degli elettori.

Mentre scriviamo infatti, con lo spoglio ancora lungo,  la schiacciante vittoria della candidata regionale del Centrodestra,  Donatella Tesei ( 59,02 ), continua a crescere umiliando non poco Vincenzo Bianconi (35,98 ), espressione del ‘patto civico’, come è stato definito dalla stessa coalizione Pd, M5s.

Molti più votanti rispetto alle precedenti elezioni

Intanto diciamo subito che l’affluenza definitiva nei 1005 seggi elettorali è stata del 64,42%, e questo spiega la chiara volontà da parte degli umbri di voler voltare pagina: nel 2015 erano stati il 55,43%.

In particolare,  gli elettori sono stati  521.960 in provincia di Perugia (252.883 uomini, e 269.077 donne), e 181.635 nel ternano (87.327 uomini, e 94.308 donne). Raffrontate alle precedenti elezioni regionali – 31 maggio 2015 – quando nel perugino sono stati 521.764 e, nella provincia ternana 184.055.

Il ‘porta a porta’ (con)vincente di Salvini

Nel bailamme degli exit poll, con le varie emittenti televisive a commentare in diretta i primi dati, interessante un sondaggio di Tecne per Retequattro dove, in riferimento ai diversi temi da affrontare con urgenza  indicati dagli elettori umbri, al primo posto figurano il lavoro ed il commercio, soltanto al terzo la sanità (‘scandalo’ che ha in qualche modo determinato la tornata elettorale) e, all’ultimo, l’immigrazione. Questo per dire che oggi l’ansia degli italiani è nei riguardi di problemi tangibili e pratici, gli stessi che Salvini – proprio qui in Umbria – è andato ‘denunciando’ nel tattico porta a porta vissuto in questi giorni.

La Lega è il primo partito… ‘la nuova Dc’

Ed infatti ‘la politica di tutti i giorni’ è quella che ha funzionato:  infatti il dato che salta agli occhi è ovviamente (al  momento) il 37,3% tributato alla Lega, con il Pd al 21,8%, Fdi al 10%, il M5S 7,7, e FI 5,8%.

Dunque, bocciando sonoramente la ‘coalizione’ alla cui ‘benedizione’ in quel di Narni era stato chiamato a ‘sdebitarsi’  il premier Conte (due mandati consecutivi non sono cosa da poco), questi primi exit poll evidenziano con nettezza l’oggettiva concretezza della Lega che, come ha affermato l’ex ministro Garavaglia (quasi ‘scandalizzando’), oggi  è una sorta di nuova Dc. Da considerare anche la continua ascesa di Fratelli d’Italia – rispetto a FI i continuo calo – che in un’ipotetica accoppiata’ con la Lega, oggi potrebbero addirittura aspirare a divenire una straordinaria forza politica di governo.

Nel M5s qualcosa non gira più come prima

Se per l’attuale maggioranza queste elezioni – ha tenuto ha ribadire più volte – non rappresentavano nulla in termini di influenza rispetto allo scenario nazionale, i numeri sembrano esprimere invece l’esatto contrario.  Forse, leccandosi le ferite,  almeno il Pd nella sconfitta può ‘stornare’ l’assenza renziana – furbescamente alla finestra – il M5s invece non ha alibi: qualcosa non sta più funzionando e, considerando che a questo punto in vista delle regionali emiliane di gennaio, il ‘patto’ col Pd potrebbe essere improbabile, sicuramente da domani la piattaforma Rousseau avrà molto da lavorare e su cui discutere…

Max