A Washington Trump accoglie il premier Conte

    Il premier italiano, Giuseppe Conte, è volato a Washington per incontrare il presidente Donald Trump, che lo accoglierà alla Casa Bianca per le 12 (le 18 in Italia). Obiettivo dell’incontro: “intensificare la cooperazione tra i due Paesi nell’ottica della crescita economica di entrambi”; diverse le tematiche che saranno trattate sul tavolo, a partire dai migranti e dalla Libia, passando per le sanzioni alla Russia e i dazi commerciali.
    Il primo incontro era avvenuto il 9 giugno scorso in Canada in occasione del G7: “Sarà un appuntamento molto importante. – ha scritto il premier Conte su Facebook – Non mancherò di aggiornarvi tempestivamente sugli sviluppi del nostro colloquio”.
    Inizialmente i due presidenti firmeranno il Libro degli Ospiti nella Roosevelt Room, per poi spostarsi nello Studio Ovale dove avverrà l’incontro faccia a faccia; al termine di questo, seguirà il bilaterale allargato alle rispettive delegazioni. Conte si recherà poi all’Ambasciata d’Italia per salutare il personale.
    Ian Bremmer, esperto politologo, ritiene che temi come migranti e Libia sono i punti in cui Italia e Stati Uniti possono maggiormente cooperare, per quanto riguarda l’Iran e il rapporto con la Russia, invece, potrebbe crearsi qualche problema in più.
    Il Washington Post, invece, vede l’incontro tra Conte e Trump come ” un momento di allineamento spirituale” fra i due Paesi e i due leader. In recente articolo, il quotidiano americano ha definito Conte un professore di diritto “meno spavaldo e con meno potere di altri leader stranieri che sono riusciti a ottenere l’ammirazione del presidente americano, come Vladimir Putin e Xi Jinping”.
    Il giornale americano ha poi sottolineato che il premier “guida un governo che è tutt’altro che di basso profilo, composto da forze anti-establishment che stanno chiudendo le porte ai migranti, mettendo in dubbio le regole di base del rapporto dell’Italia con l’Europa e sono in favore di un avvicinamento alla Russia”.
    Secondo il Washington Post, dunque, il risultato è che “Conte e Trump hanno trovato un improbabile terreno comune e offrono un raro esempio di cooperazione transatlantica in un momento in cui altri governi dell’Europa occidentale guardano alla Casa Bianca con ansia e disappunto”.