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“Abbiamo dovuto confiscare i respiratori degli studi veterinari” afferma Zaia

Dall’ormai rodata sede di Marghera, dove ogni giorno informa i media circa la situazione della sua regione, il governatore veneto Luca Zaia stamane ha annunciato che “Abbiamo dato disposizione di provvedere alla ‘confisca’, o meglio al ritiro di tutti i respiratori presenti negli studi veterinari, si tratta di una cinquantina di respiratori, che sono una pompa; quelli veterinari sono assolutamente efficienti, ovviamente viene adattata l’uscita all’anatomia umana. Stiamo procedendo ad un censimento in via prudenziale. Questo significa lavorare in emergenza“.

“Calcoliamo 2 milioni di veneti contagiati”

Del resto, spiega Zaia, la situazione è quella che è, e non ci sono purtroppo al momento alternative: “Dovremo continuare con le misure restrittive, non possiamo allentare la presa, dobbiamo chiedere ancora sacrifici ai veneti, l’ordinanza che ho firmato scade il 3 aprile, e se continua così verrà rinnovata, perché il nostro modello previsionale ci dà fino a 2 milioni di veneti contagiati, anche se molti di loro saranno asintomatici positivi che non svilupperanno alcun sintomo. I picchi si potrebbero avere per il 15 aprile e poi scendere verso fine aprile, inizio maggio – commenta il governatore – e questi numeri ci preoccupano perché appunto i nostri modelli ci dicono che al picco è verosimile che 2 milioni di persone in Veneto siano contagiate”.

“L’ordinanza sarà rinnovata oltre il 3 aprile”

La nostra ordinanza ha fatto diminuire del 44% i transiti in regione, abbiamo censito tutti gli spostamenti con il gestore telefonico Tim, in forma anonima ovviamente. I veneti si stanno comportando bene e li voglio ringraziare perché stanno dimostrando rispetto per la propria salute e senso di responsabilità con un calo del traffico di quasi il 50%”. Tuttavia, ha aggiunto il governatore veneto, “dovremo continuare con le misure restrittive e sarò molto probabilmente costretto a rinnovare l’ordinanza che scade il 3 aprile“.

“Nazionalizzare alcune imprese una soluzione”

Riguardo poi la situazione economica di una regione un tempo definita la locomotiva d’Italia’, per il gran numero di floride aziende, Zaia non esclude “La nazionalizzazione potrebbe essere una soluzione per le industrie strategiche, permettendo loro in questo modo di lavorare in perdita“. Quindi i governatore ha preso l’esempio  “delle industrie legate alle produzione di mascherine o attrezzatura medicale. La nazionalizzazione potrebbe anche aiutare la produzione coprendo il delta di prezzo che altrimenti avvantaggerebbe le imprese cinesi o di quelle che oggi possono vendere a meno“.

La situazione attuale del Veneto

“Ad oggi abbiano in Veneto 16229 persone in isolamento, 5948 i casi positivi, 1622 i pazienti ricoverati negli ospedali, un numero uguale a quello di pazienti di due ospedali provinciali. Sono posti sottratti alle cure normali dei nostri cittadini e questo spiega perché due settimane fa abbiamo contratto le attività chirurgiche non urgenti, perché la nostra sfida è quella di trovare l’ultimo letto per l’ultimo paziente che arriva. E poi – aggiunge ancora il presidente veneto – abbiamo 304 pazienti ricoverati in terapia intensiva: e questo è il dato che ci preoccupa di più, in ogni caso stiamo aumentando i post idi terapia intensiva rispetto agli 825 attuali. Abbiamo 381 guariti dimessi, e la nota dolente: 216 persone che hanno già perso la vita per il coronavirus“.

Max