ADOZIONI: DEPUTATE PD, ANCHE I FIGLI NON RICONOSCIUTI RITROVINO GENITORI

    Concedere anche ai figli adottati non riconosciuti la possibilita’ di risalire ai proprio genitori naturali, oggi non prevista dall’ordinamento per proteggere la scelta di anonimato compiuta dalla madre. E’ quanto prevede una proposta di legge presentata dalle deputate del Pd Luisa Bossa, Delia Murer, Ileana Argentin, Daniela Sbrollini. “Sono mediamente quattrocento ogni anno -ricordano le parlamentari nella relazione introduttiva, rispetto ai 5.000 degli anni ’50- i bambini che nascono e che non vengono riconosciuti dalla madre”, poi “dichiarabili adottabili” e spesso adottati. Ma “il peso di un abbandono cosi’ brutale, anche se in modo non manifesto, lascia un segno profondo nella sfera emotiva profonda”. Tuttavia “il diritto a non riconoscere un figlio e’ una conquista di civilta’ del nostro ordinamento”, perche’, “evitando l’aborto, una donna decide di portare avanti una gravidanza inattesa e poi consegna il bambino che ha partorito ad un altro destino, che pero’ e’ di vita e di dignita’”. Partendo da questa premessa, le quattro deputate Democratiche, ricordano che in base alle norme attuali i figli non riconosciuti alla nascita “non possono ricorrere al tribunale per scoprire l’identita’ dei genitori biologici”, al contrario di quanto previsto per i figli adottivi riconosciuti che, “compiuti i venticinque anni, possono risalirealle proprie origini biologiche”. In verita’ i non riconosciuti potrebbero farlo trascorsi cento anni dalla nascita, quindi “di fatto e’ loro negata questa opportunita’”