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Adriano Urso, l’amaro destino di un talentuoso pianista jazz, finito a fare il rider a causa della crisi

La gravissima crisi economica che stiamo vivendo, tra gli altri,  affigge non soltanto gli esercenti di bar, ristoranti o locali ma, soprattutto, quanti legati ad attività ‘fiscalmente’ spesso poco considerate, e per questo tra le prime totalmente ignorate dai cosiddetti ristori varati dal governo.

E’ il caso dei moltissimi lavoratori appartenenti al mondo del spettacolo dove, operai, macchinisti, tecnici di palco, e maestranze varie, senza lavoro da mesi, così come le oro famiglie, sono condannati ad una durissima ‘sopravvivenza’.

Poi c’è la categoria dei musicisti professionisti, il cui unico sostentamento, è strettamente legato all’attività live. Non ci riferiamo evidentemente ai loro molto più fortunati colleghi da ‘hit-parade’ (relativamente toccati dalla crisi economica), ma a coloro che ‘fanno musica’ nei locali, nelle piazze estive, o nei piccoli club d’essai.

Musicisti non da ‘hit parade’ ma ugualmente bravi ed amati

E la storia che vogliamo raccontarvi oggi, la testimonianza della sorte uno di questi ‘sfortunati’ musicisti, ci porta nella Capitale, laddove il pianobar ed il jazz, rappresentano una dignitosa forma di sostentamento per moltissimi musicisti.

A qualcuno di loro è andata meglio, pensiamo al bravissimo Erminio Sinni che, da giovane talento sanremese degli anni ’80, oggi è un amato interprete ed intrattenitore, nei locali più a la page della Capitale. Erminio, per altro colpito dal Covid in estate, ha avuto una chances e, la sua grande professionalità, l’ha spesa al meglio, concorrendo al programma Rai The Voice Senior, addirittura vincendo.

Adriano Urso, apprezzato pianista jazz, conosciuto anche all’estero

Eppoi, c’è il protagonista della nostra storia: Adriano Urso. Grande talento pianistico – in questo caso prestato al jazz – come Sinni anche Adriano era molto conosciuto, stimato ed amato nella Capitale. Spesso aveva lavorato all’estero, ed anche con il fratello, Emanuele, definito ‘The King of Swing’.

Urso, costretto dalla crisi a fare il rider per mantenersi

Come tutti i suoi colleghi, anche lui ha duramente accusato il fermo lavorativo a seguito all’emergenza sanitaria. Ma Urso, pienamente affine alla grandissima umiltà che caratterizza i musicisti jazz, non si è comunque perso d’animo e, nonostante i suoi 41 anni, piuttosto che piangersi addosso, si è messo alla ricerca di un lavoro per poter tirare avanti, in attesa di tempi migliori. Purtroppo la situazione è quella che è così, pur di non rimanere con le mani ad aspettare ‘la manna’, Adriano ha trovato un’occasione come rider.

Adriano, ‘tradito’ dalla sua amata auto d’epoca

Il pianista consegnava le cene a domicilio, servendosi della sua ‘vecchia’ auto anzi, d’epoca, ma purtroppo è risaputo che determinati veicoli necessitano di molta cura, e dunque di soldi. Così domenica sera, mentre stava traversando il quartiere di Roma 70, dove prestava servizio, la sua amata Fiat 750 special si è improvvisamente fermata. Adriano è sceso e, nonostante il gran freddo, ha iniziato a spingerla. Due passanti che in quel momento passavano in via Madrid, visto l’uomo in difficoltà, lo hanno aiutato a spingere la macchina, cercando uno spazio dove accostarla, per poi tentare di fare qualcosa.

Chissà, forse lo sforzo, lo sconforto per il guasto, l’ansia per il contrattempo, o cos’altro, fatto è che Urso ha improvvisamente esitato per poi accusare un malore. Uno dei due passanti ha tentato di rianimarlo, ma il generoso cuore del musicista si è definitivamente fermato. Un infarto fatale, confermato dai sanitari del 118 subito accorsi sul posto insieme agli agenti del vicino Commissariato di Tor Carbone.

Adriano Urso, il commosso omaggio dei social e del Cotton Club

Propio in virtù della grande popolarità del pianista, la notizia della sua morte ha immediatamente fatto il giro dei social, sconvolgendo tutti. Molti locali jazz della Capitale come il noto ‘Cotton Club’, hanno speso parole bellissime per questo straordinario musicista, ed umile e generoso uomo.

Per capire anche ‘il personaggio’, come si legge sulla pagina proprio del Cotton Club, ricordandolo si legge di quando il pianista “Arrivava guidando una macchina d’epoca, con un abito elegante di altri tempi, ventiquattrore e tabacco da fiuto… questo era Adriano. L’unico modo che abbiamo ora per esprimere la nostra gratitudine , è stato un onore per noi ed un gran piacere per il numeroso ed affettuoso pubblico che lo ha sempre ammirato ed acclamato. Grazie”.

Max