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Agenas, i 70 ex precari storici in protesta sotto il ministero della Salute: “Chiediamo risposte concrete”

“70 invisibili tra gli invisibili”. È uno dei cartelli che i disoccupati Agenas, gli ex precari storici dell’Agenzia nazionale di coordinamento dei servizi sanitari regionali, hanno esposto sotto al ministero della Salute.

Per anni sono stati precari, con contratti a termine mai stabilizzati. Da gennaio sono senza lavoro, invisibili, nonostante il lavoro fondamentale svolto durante la pandemia con il monitoraggio delle statistiche sull’occupazione dei posti letto e delle terapie intensive delle Regioni. La loro protesta va avanti da mesi, ma ad oggi non è ancora cambiato niente.
“Purtroppo non è cambiato nulla, noi stiamo qui dopo 11 presidi e promesse che non sono state rispettate – dice un’ex dipendente Agenas – A nulla è servito l’impregno preso da parte del ministero della Salute e della nostra amministrazione di risolvere il problema di 70 famiglie rimaste disoccupate, senza lavoro, senza stipendio. Non sappiamo come portare avanti le nostre famiglie”.

Sotto la sede del ministero della Salute, a Roma, c’è chi due mesi fa, durante l’ennesima protesta, rivendicava il diritto al lavoro a poche settimane dalla nascita della prima figlia. Oggi sia lei che il marito, anche lui dipendente Agenas, si trovano senza lavoro: “Ci ritroviamo con la Naspi del padre in scadenza a breve – racconta l’ex dipendente Agenas – e io una maternità ancora non percepita, con una figlia di 20 giorni da mantenere, nonostante le promesse delle istituzioni e dello Stato”. Oggi attendono risposte concrete da parte del ministero della Salute sul futuro dei lavoratori e quello dell’Agenzia.