Agenzia spaziale europea, agganciata la cometa – di Raffaello Palandri

    1363621490124_esa.jpgAlle 17:04 italiane di ieri, il lungo inseguimento alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko è finito, con l’arrivo a terra del segnale inviato da Philae, il modulo grande come una lavatrice che, sganciato dalla sonda Rosetta, è riuscito ad agganciarsi alla superficie della cometa. Il modulo Philae è riuscito nella manovra di discesa sulla cometa dopo sette ore di manovre seguenti il distacco da Rosetta. E’ un risultato storico per l’Agenzia Spaziale Europea, che dava, fino a poche ore prima del successo della missione, una percentuale positiva non superiore al 70%, per l’enorme complessità della stessa e per le numerose variabili che potevano influenzare sull’esito della stessa.

    Ora, se tutto andrà per il meglio, la sonda potrà raccogliere i dati della cometa nella sua rotta di avvicinamento al Sole da qui fino alla primavera del 2015 per poi trasmetterli a terra, dove potranno essere analizzati permettendo agli scienziati e ai ricercatori di conoscere meglio la composizione di una cometa, fornendo così, almeno si spera, indicazioni fondamentali per comprendere la nascita della vita sulla Terra. La cometa si trova, oggi, a più di 500 milioni di chilometri dal nostro pianeta, e ogni segnale dalla sonda ha impiegato 28 minuti per giungere al centro di controllo della missione.

    Philae, come detto, ha le dimensioni di una lavatrice, pesa un quintale ed è equipaggiato con una decina di  strumenti per l’analisi dettagliata della cometa, tra i quali il trapano per la perforazione della superficie della cometa, realizzato dal Politecnico di Milano, che consentirà di scavare fino ad una profondità di 20 centimetri riportando campioni all’interno della sonda per la loro analisi e catalogazione. Tra gli altri strumenti sono presenti un misuratore di campi magnetici per verificare l’interazione tra la cometa e il vento solare, un analizzatore di gas che servirà a identificare ogni composto chimico organico sulla 67P, un misuratore di densità e di temperatura della superficie.

    Questa missione segna un enorme passo avanti per le missioni spaziali, così come ha entusiasticamente commentato Jean-Jacques Dordain, direttore dell’ESA, che ha guidato la realizzazione del progetto Rosetta, la navetta costruita da un Consorzio Europeo, guidato dal DLR, l’Istituto di Ricerca Aerospaziale tedesco. La difficoltà principale, infatti, nell’atterrare su di una cometa, sta nel fatto che la superficie di questi  corpi celesti è composta di ghiaccio, polveri e rocce ed è estremamente irregolare come forma, il che ha reso la manovra di aggancio particolarmente complessa. Grazie alle informazioni di questa missione potremo sapere se l’origine della vita sulla Terra è effettivamente stata generata da impatti con comete e il loro materiale organico.