Home ATTUALITÀ Al ministero delle Infrastrutture non c’è materiale su Bologna e Ustica

    Al ministero delle Infrastrutture non c’è materiale su Bologna e Ustica

    (Adnkronos) – Ad oggi negli archivi del ministero delle Infrastrutture non è stato trovato materiale relativo alle stragi di Bologna e Ustica e nel frattempo prosegue l’attività di ricerca per quanto riguarda il Gabinetto e gli Uffici di diretta dipendenza del ministro. Lo ha spiegato la sottosegretaria al ministero delle Imprese, Fausta Bergamotto, rispondendo alla Camera, a nome del Mit, ad una interpellanza urgente presentata dai deputati del Terzo Polo Luigi Marattin e Matteo Richetti.  

    Alla base dell’iniziativa le direttive dei Governi Renzi e Draghi per la declassifica e il versamento straordinario all’Archivio centrale dello Stato degli atti relativi alle stragi di Piazza Fontana, Gioia Tauro, Peteano, della Questura di Milano, di Piazza della Loggia, dell’Italicus, di Ustica, della stazione di Bologna e dell’Italicus , avvenute tra il 1969 e il 1984. In particolare, secondo quanto dichiarato dalla presidente dell’Associazione parenti vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti, presso il Comitato consultivo sulle attività di versamento agli archivi di Stato e all’Archivio centrale, “mancherebbe l’intero archivio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per gli anni delle Stragi, nonché tutta la documentazione del ministro e del suo Gabinetto”. 

    “Tali gravi carenze -è scritto nell’interpellanza di Marattin e Richetti- oltre a rappresentare la mancata applicazione di quanto previsto dai provvedimenti della presidenza del Consiglio, recano un grave danno nei confronti dei familiari delle vittime delle stragi, tra cui quelle della stazione di Bologna e di Ustica, oltre che per tutti i cittadini”. 

    “Gli uffici del Mit -ha spiegato la sottosegretaria Bergamotto rispondendo all’interpellanza- hanno fornito sin dal momento della sua costituzione ampia collaborazione al Comitato consultivo sulle attività di versamento all’Archivio centrale dello Stato e agli archivi di Stato della documentazione” in questione. “Il mancato versamento documentale archivistico non è derivato da una mancanza di collaborazione, ma dall’esigenza di una puntuale ricognizione degli archivi di deposito. Infatti, in questi ultimi sono avvenuti versamenti delle serie archivistiche prodotte dai dicasteri confluiti nel ministero a seguito delle trasformazioni istituzionali succedutesi nel corso degli anni”.  

    “Pertanto -ha spiegato ancora l’esponente del Governo- è stata ravvisata la necessità di un sopralluogo da parte di una delegazione mista di personale del ministero e dell’Archivio di Stato presso l’archivio di deposito di Ciampino in esito al quale non è stata rinvenuta alcuna documentazione afferente gli avvenimenti di interesse del Comitato né atti secretati. Analogamente i responsabili degli archivi di Pomezia e di Cesano hanno escluso la presenza nelle loro strutture di detta documentazione”.  

    “Al contempo, il ministero ha nominato la commissione per la sorveglianza e lo scarto degli atti di archivio del Gabinetto e degli uffici di diretta collaborazione del ministro. Tale commissione sta procedendo alle attività di sorveglianza sulla conservazione del patrimonio documentale del Gabinetto del ministro e degli Uffici di diretta collaborazione, nonchè allo scarto di archivio previsto dal Dpr 37 del 2001”.  

    “La commissione, insediatasi il 13 settembre 2022, si è riunita l’11 e il 25 ottobre e il 7 dicembre 2022 e i lavori sono tuttora in corso. Sono stati svolti sopralluoghi presso gli archivi di deposito del Mit con il supporto di personale dell’Archivio di Stato ai fini della più accurata ricognizione del materiale documentale del ministero e della predisposizione del versamento all’Archivio di Stato della documentazione individuata come di interesse archivistico”.  

    “Il ministero -ha concluso Bergamotto- assicura che i lavori della commissione proseguiranno in linea con gli obiettivi definiti dal Comitato, ossia ricostruire la storia archivistica degli archivi del ministero e ispezionare i depositi delle sedi di via Nomentana e via Caraci. Allo stesso tempo il Mit condivide l’auspicio che il Comitato possa continuare la sua attività finalizzata all’opera ricostruttiva basata sulla trasparenza, che possa innescare il recupero di fiducia dei cittadini nelle istituzioni”. 

    “Mi pare di aver capito -ha replicato Marattin- che da una parte si dica che non è stato trovato nulla, dall’altra si dica invece che il materiale relativo agli uffici di Gabinetto e di diretta collaborazione del ministro è ancora oggetto di ispezione. Che non sia stato trovato nulla è un qualcosa che meriterebbe una riflessione, perché in quegli anni le infrastrutture di trasporto sono state oggetto di attentati in questo Paese, sarebbe un po’ strano se il ministero competente non avesse documentazione in merito a stazioni che vengono fatte saltare in aria o aerei che cadono. Accolgo con favore la notizia che la documentazione afferente agli Uffici di diretta collaborazione del ministro e del Gabinetto è ancora oggetto di scrutinio”.