L’iniziativa si svolgerà in una bellissima vigna del quartiere di Villaggio Ardeatino, ad Ardea (ingresso da via Ardeatina km 24,650), proprio davanti al VII invaso della discarica dei Castelli Romani, situata in località Cecchina di Albano. Difatti, a dispetto dei clamorosi arresti del 9 gennaio scorso e dell’avvio dello storico “processo Cerroni”, il progetto di costruzione dell’Inceneritore di Albano non può essere considerato purtroppo ancora scongiurato. Come stabilito dall’ordinanza n. 3390 del 21 luglio del Tar del Lazio, l’impianto potrebbe essere costruito, ancora oggi, con mezzo miliardo di euro di soldi pubblici CIP/6 destinati, in realtà, ad impianti di produzione di energia elettrica davvero verdi: solari, eolici e idroelettrici. Inoltre, l’Autorizzazione Integrata Ambientale n. B.3694 del 13 agosto 2009 il documento che potrebbe permettere in qualunque momento l’avvio del cantiere è ancora valida ed efficace a causa della determina n.266 del 29 gennaio 2013 sottoscritta dall’ex Presidente della Regione Lazio Renata Polverini che proroga la scadenza dell’autorizzazione amministrativa originale fino alla data del 22 novembre 2015. Si tratta di un progetto inutile, perché potrebbe bruciare solo materie prime riciclabili come carta, plastica e legno, il cosiddetto CDR. Di un progetto costoso, per un totale di mezzo miliardo di euro di soldi pubblici che verrebbero sottratti direttamente dalle tasche dei cittadini (CIP 6, il 7×100 della bolletta elettrica). Di un progetto dannoso, perché l’incenerimento della spazzatura provoca nano-particella nocive per la salute umana e l’ambiente. Eppure, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l’Assessore regionale all’ambiente Michele Civita ed il Sindaco di Albano Nicola Marini, ancora non hanno revocato, come richiesto più volte dai cittadini, l’Autorizzazione Ambientale (AIA) B. 3694 del 13 agosto 2009.