Alberi, il piano della Raggi non piace a nessuno

    Il consenso attorno al piano straordinario della Raggi per gli alberi da abbattere è – come prevedibile – praticamente nullo. D’altra parte, la stessa Sindaca aveva ammesso di non aver scelta, nonostante fosse consapevole di scatenare l’ira delle associazioni ambientaliste. Gli alberi “per i quali non esiste rimedio e per cui la manutenzione non è sufficiente” vanno tagliati irrimediabilmente.

    Anche se le cifre non sono del tutto chiare, dall’Amministrazione si parla di 82 mila esemplari in monitoraggio e 2 mila alberi abbattuti; praticamente un quantitativo irrisorio rispetto ai 320-330 mila alberi presenti nella capitale. Ci si chiede come mai, malgrado il fatto che a Roma il 25% degli alberi sia stato controllato, Raggi annuncia ulteriori abbattimenti. Secondo la Sindaca il problema deriva dalle risorse insufficienti, e per questo tocca al governo intervenire; da un altro punto di vista, bisognerebbe prendere in considerazione il fatto che non tutte le risorse disponibili sono state utilizzate in modo appropriato.

    “Oggi apprendiamo che la Raggi lancia l’idea di un ulteriore piano straordinario per la cura del verde e la potatura degli alberi, ma lamenta la mancanza di fondi e invoca l’aiuto del governo” riassume il consigliere democratico Valeria Beam. Tuttavia, “il problema non è l’assenza di fondi ma la possibilità di spenderli” poiché, nel 2017, il Comune ha mandato in fumo circa mezzo miliardo di euro di stanziamenti, mentre nel 2018 i soldi non spesi sono saliti a 590 milioni di euro. Nei due anni, quindi, non è stato speso oltre un miliardo di euro”. Resta inteso che non si tratta di fondi stanziati per la manutenzione di alberi, ma di risorse che potrebbero essere investite per la città e che invece, secondo la dem, non sono state utilizzato.

    Ma si contesta anche la strategia in sé annunciata dal Primo cittadino. “Abbiamo ormai raggiunto il paradosso totale: poiché il Servizio Giardini di Roma è privo di risorse umane ed economiche, la soluzione proposta dal M5S è l’eliminazione fisica dell’oggetto da curare: gli alberi” dichiarano Guglielmo Calcerano e Silvana Meli. “Raggi annuncia una richiesta di fondi straordinari al governo per abbattere più alberi: ma perché non chiedere fondi straordinari per l’assunzione del Servizio Giardini o per le azioni di mitigazione e sicurezza in relazione a cambiamento climatico?”

    A margine, va sempre ricordato che, al netto dei decenni di manutenzione sbagliata che ha indebolito indubbiamente la salute degli alberi romani, nemmeno quello che non è stato fatto negli ultimi tempi va ignorato. I 4 milioni che erano stati messi a disposizione dall’Europa per la gestione del verde verticale non sono mai stati utilizzati. L’offerta è stata respinta, nell’aprile 2017, perché non era conforme al nuovo codice sugli appalti. Risorse che probabilmente sarebbero state fondamentali per curare alberi che sono ora ammalati e quindi causa di pericolo.