Amazon ottiene la licenza di operatore postale

Dopo la polemica e l’annosa questione, costata 300mila euro, della scorsa estate il gigante dell’e-commerce Amazon è entrato a far parte, in via ufficiale, degli operatori postali iscritti all’apposito elenco depositato presso il Ministero dello Sviluppo economico. Viene così risolta la questione che aveva visto Amazon pesantemente multata dall’Agcom, l’Autorità garante per le comunicazioni, per aver esercitato in maniera abusiva l’attività postale di consegna completa dei pacchi.?Erano stati alcuni processi svolti dagli addetti di Amazon nei centri di distribuzione e nei depositi di Amazon Logistics ad entrare nel mirino dell’Authority: le condotte illecite identificate dall’autorità riguardavano “l’organizzazione di una rete unitaria per svolgere il servizio di consegna dei prodotti di venditori terzi e la gestione dei punti di recapito”.
Da qui la richiesta di Amazon, a ottobre scorso, di essere inserito nell’elenco ufficiale degli operatori. Richiesta che, come si desume dal nuovo elenco del Mise rilanciato dall’agenzia Radiocor, ha avuto il via libera. Ora, Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Transport sono entrati tra i 4.463 nomi registrati al Ministero – al 16 novembre scorso – e dovranno pagare il balzello, comune anche agli altri operatori, all’Agcom: l’1,4 per mille dei ricavi.
Tra gli obblighi derivanti dal nuovo status di operatore postale, per Amazon ci sarà quello di essere sottoposto alla vigilanza dell’Agcom.?Vuol dire questo passaggio che Amazon vorrà fare la propria rete di corrieri, per arrivare a coprire la filiera dei pacchi fino alla consegna a casa degli utenti? “Non commentiamo i nostri piani futuri. Lavoriamo con una grande varietà di corrieri e ci aspettiamo di continuare a farlo”, risponde a Repubblica.it la società interpellata a riguardo, lasciando intendere che per ora la gestione delle consegne – al di fuori dei propri ’stabilimenti’ – resterà affdata ai terzi. “Il nostro obiettivo è consegnare pacchi ai clienti entro la data di consegna prevista. Valutiamo i corrieri in base a velocità, affidabilità, flessibilità, innovazione e costi. Abbiamo milioni di ordini da consegnare in tutta Europa ogni settimana e valutiamo tutte le opzioni che forniscono i corrieri per assicurarci che le consegne avvengano in tempo per soddisfare o addirittura superare le aspettative dei nostri clienti”.?Dal sito del Mise emerge che le due società che fanno capo ad Amazon hanno ottenuto la cosiddetta “autorizzazione generale”, vale a dire la possibilità di consegnare posta sopra i 2 kg e pacchi da 20 a 30 kg, pony express, raccomandate urgenti, consegna con data e ora certa. Tra le voci autorizzate, si scorge anche quella dei “servizi a valore aggiunto (corriere espresso, consegna nelle mani del destinatario, garanzia di recapito ad una determinata ora, ritiro a domicilio, conferma dell’avvenuta consegna, possibilità di cambio di indirizzo, tracciamento elettronico, ecc.) anche per invii postali fino a 2 kg e pacchi fino a 20 kg”.?Quanto alla sanzione dell’Agcom, ora Amazon ritiene di aver “ottemperato a quanto disposto nella delibera di agosto. Siamo sempre disponibili a cooperare con le autorità al fine di fornire informazioni relative alle nostre attività”. La società Usa non vede invece ricadute sul piano del contratto degli addetti: “Riteniamo che i contratti in essere sian coerenti con il settore postale. Inoltre abbiamo indicato nella domanda presentata il contratto applicato (quello dei trasporti e della logistica, ndr) e non ci è stata fatta nessuna osservazione al riguardo”.