ANARCHICI, ARRESTATI NEL 2013 DA ROS PERCHÈ ACCUSATI DI 13 ATTENTATI: CONDANNATI

    Sono state condannate con rito abbreviato due persone accusate di essere militanti del Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale. Si tratta di Gianluca Iacovacci e Adriano Antonacci. In particolare il gup Simonetta D’Alessandro che ha loro inflitti rispettivament a sei di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici e a anni tre e otto mesi di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per anni cinque. I due imputati furono arrestati il 18 settembre 2013 dai Carabinieri del Ros di Roma perchè accusati di 13 attentati commessi tra il 2010 ed il 2013 nell’area dei Castelli romani. Il gup, sostanzialmente concordando con le risultanze investigative acquisite dal Ros, ha ritenuto i due imputati responsabili del reato di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico, in particolare “per aver fatto parte unitamente ad altri soggetti operanti in Italia e nel resto del mondo in corso di identificazione e taluni già identificati nell’ambito di procedimenti penali in carico a diverse Autorità Giudiziarie, di un’associazione sovversiva di matrice anarchica denominata Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale (Fai-Fri) – cellula Individualità Sovversive Anticivilizzazione che, mediante la ‘lotta armata’ si propone e compie atti di violenza con finalità di terrorismo, di eversione dell’ordine democratico, nonché responsabili in concorso di “atti di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi”. L’attività investigativa, coordinata dal pm Francesco Minisci, aveva portato il Ros a svolgere accertamenti negli ambienti dell’area anarchica nazionale aderenti al progetto eversivo della Federazione Anarchica Informale, struttura associativa operante attraverso una fitta rete di “solidarietà rivoluzionaria”, “campagne rivoluzionarie” e “comunicazione tra gruppi/singoli”. Secondo gli investigatori, gli attentati erano finalizzati alla realizzazione di un più ampio progetto rivoluzionario promosso dalla Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale, associazione conosciuta anche con l’acronimo “Fai/Fri” e attualmente attiva in diversi continenti. In particolare, erano stati colpiti mediante l’impiego di ordigni esplosivi ed azioni di sabotaggio, esercizi commerciali, banche, filiali dell’Eni e aziende operanti nel settore della gestione dei rifiuti. Nel corso del processo, sono stati perpetrati nel 2014, a livello internazionale, attentati in solidarietà da parte di esponenti dell’area anarchica riconducibili al cartello Fai/Fri in Grecia, Cile, Francia, Inghilterra e Spagna. Inoltre, espressioni di solidarietà vi sono state, in ambito nazionale, anche attraverso la diffusione di comunicati, scritte murarie e raccolta di fondi in favore dei due detenuti sin dal loro arresto nel settembre 2013.