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Anastasia: dichiarazioni inammissibili secondo il gip

Le affermazioni di Anastasia relative ai tragici fatti che sfociarono nel truce omicidio di Luca Sacchi (avvenuto il 23 ottobre), secondo il giudice “appaiono del tutto inidonee a scalfire il quadro indiziario e cautelare che resta grave”. Al termine dell‘interrogatorio di garanzia dello scorso 4 dicembre, condotto dal gip Costantino De Robbio, sarebbero infatti emerse dichiarazioni “lacunose, inverosimili e in più punti scarsamente plausibili”, e dunque, avendo dimostrato la giovane di essere “un soggetto interessato e non obbligato a rispondere dicendo la verità”, per questo motivo il giudice non ritiene idonea – come chiesto dal legale di Anastasia – la revoca della misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il denato a Princi? Per acquistare una moto…

Riguardo poi il denaro, la 23enne ha dichiarato che lo avrebbe ricevuto da Giovanni Princi per acquistare una motocicletta “di provenienza illecita”. Entrando nel racconto della sera di quel maledetto 23 ottobre, l’ucraina ha affermato “di essere giunta davanti al pub insieme al fidanzato perché quest’ultimo aveva appuntamento con Giovanni. Una volta giunta sul posto, Princi le avrebbe consegnato un sacchetto di carta marrone di piccole dimensioni, di quelli per contenere il pane, dicendole che c’erano i soldi destinati ad essere consegnati ad un amico con cui aveva appuntamento per un ‘impiccio’ con le moto, con ciò intendendo che Princi avrebbe dovuto acquistare una motocicletta di provenienza illecita e chiedendole di tenere il sacchetto nello zaino in attesa dell’amico”. A quel punto Princi aveva chiesto le chiavi dell’auto di Anastasia, “per metterci il denaro le aveva appena dato da custodire nello zaino”.

Custodia catelare per Armando de Propris

Nel frattempo, si è appreso oggi, su richiesta della Procura il gip ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Armando De Propris, il cui figlo 22enne, Marcello, è accusato di concorso in omicidio per aver dato a Paolo Pirino e Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, la pistola con con il quale è stato poi portato a segno l’omicidio.
In realtà il 46enne Armando De Propris, era finito in carcere già lo scorso 29 novembre, dopo che da una perquisizione nella sua casa era stato rinvenuto un chilo di cocaina.
Max