Anche in Italia nascono i primi supereroi

    lo-chiamavano-jeeg-robot-poster1Dopo “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese, un altro film italiano si prepara a sbancare il botteghino. “Lo chiamavano Jeeg Robot” uscirà nella sale il 25 febbraio e per qualcuno è la pellicola nostrana del 2016. In film di fantascienza è diretto da Gabriele Mainetti. Nel cast Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi, Maurizio Tesei.
    Mainetti, regista e produttore del film, sostiene che in fondo, nel cinema di genere in Italia, non ci crede nessun produttore cinematografico. Però cinema di genere oggi vuol dire anche cinema di supereroi, genere nuovo nato a Hollywood a partire dagli anni ‘90 e con maggiore decisione dall’inizio degli anni 2000, grazie anche alla Marvel che si è cimentata con costanza nella produzione di film con protagonisti i supereroi.

    Il protagonista Santamaria, veste i panni di uno squattrinato ladruncolo di Tor Bella Monaca, Enzo Ceccotti. In fuga dalla polizia si nasconde sott’acqua, nel Tevere, dove entra in contatto con dei rifiuti tossici radioattivi che gli donano una super forza. È nato un super eroe? No, perché il protagonista pensa bene di sfruttare questi nuovi poteri per… rubare bancomat.

    A prescindere dal risultato al boxoffice della pellicola, è certo che questo tipo di film si può fare anche da noi e che non è vero che non ci sono attori adatti, che i volti italiani non si prestano, che gli scenari italiani non sono adatti o che semplicemente non sono storie adatte al nostro contesto. Perché “Lo Chiamavano Jeeg Robot” fa un uso impeccabile di ambienti, dialetti, personaggi, borgate e tratti distintivi nazionali, che ci porta un passo più vicini al fantastico di quanto possano fare i film americani, ma anche perché proprio questa storia fantastica dice molte più cose sul momento che viviamo di tutte le commedie di rapido incasso.
    Lo Chiamavano Jeeg Robot, dopo aver raccolto applausi al Festival di Roma e anche dal pubblico più esigente (in materia) di Lucca comics, arriva in sala e sta spingendo verso lo sfruttamento del cinema di genere anche da noi.
    Il cinema italiano ha uno specifico, una tradizione e un modo di raccontare le storie. Mainetti del resto, non ha girato un film di botti ed esplosioni ma una storia innamorata del fantastico.

    Federica Manetto