Ancora polemiche sul Termovalorizzatore di Acerra – di Caterina Onofri

    1_12.jpgIl Termovalorizzatore di Acerra è un impianto di smaltimento di combustibile da rifiuti, situato in località “Pantano” nei pressi di Acerra, in provincia di Napoli. Venne acceso il ventisei marzo del 2009 alla presenza dell’ex premier Silvio Berlusconi e del sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso. La struttura è nelle mani del presidente del consiglio di gestione di A2A Giuliano Zuccoli. Sarebbe dovuto essere solo il primo di una serie di Termovalorizzatori che hanno lo scopo di risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti che affligge la regione Campania da tempo.

    Appena venne fatto funzionare (nel 2009), scoppiò una polemica per via delle possibili emissioni pericolose. Infatti nell’aria venivano liberate polveri inquinanti e concentrazioni medie di Monossidodi Carbonio e Idrocarburi Policiclici Aromatici. Nonostante l’impianto sia indispensabile per lo smaltimento dei rifiuti, crea problemi ambientali e compromette la salute dei cittadini. Un altro problema era l’eccessivo guadagno da parte della società responsabile della struttura, ovvero la A2A.

    La notizia dell’ultima ora si basa sulla testimonianza di A2A che nega quanto affermato nel 2009, dichiarando che ciò che è stato emesso nell’aria rientra nei limiti imposti dalle normative euoropee. Inoltre è stato sottolineato che nei primi nove mesi del 2014 l’impianto ha lavorato correttamente, anzi le diossine e ed i furani erano perfino al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge.

    L’emissione di anidride carbonica e di petrolio è stata completamente evitata. Altro dato positivo è la produzione di energia sufficiente al fabbisogno per nove mesi per più di duecento mila famiglie. Il problema è che l’impianto rischia di chiudere per il mancato rinnovo dell’autorizzazione da parte dell’Aia.