ANNUNZIATA, DA GRILLO FALSITA’ SU DI ME, COME ’VECCHI POLITICI’ E’ CONTRO GIORNALISTI

    “Beppe Grillo continua la sua personalissima campagna di demonizzazione dei giornalisti confondendo e sovrapponendo – non so quanto non volutamente – informazioni che non stanno insieme tra loro. Per quanto riguarda il mio caso personale ha sostenuto cose non vere: che io sia stata contemporaneamente direttore del Tg3 e collaboratrice dell’Eni”. Lo afferma la giornalista Lucia Annunziata rispondendo al leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo. “Sono stata direttore del Tg3 dal 1996 al 1998 mentre la mia collaborazione con l’Eni e’ cominciata nel 2008 e finita nel maggio del 2012. Se non mi crede prenda pure le mie dichiarazioni dei redditi e verifichi – prosegue Annunziata – Quanto alla mia collaborazione con l’Eni, e’ vero sono colpevole: colpevole di aver partecipato alla stesura di un testo teatrale per il Piccolo di Milano andato in scena nell’anniversario della morte di Enrico Mattei. Il mio coinvolgimento nel testo riguardava l’analisi della ce’le’bre polemica Montanelli=Mattei avvenuta sulle pagine del Corriere della sera”. “Sono poi anche colpevole di aver coordinato il comitato scientifico di Oil, una ’rivista clandestina sovversiva’ su politica estera e petrolio, in collaborazione con due societa’ carbonare, rivoluzionare e sconosciute come Foreign Policy e The Washington Post – sottolinea Annunziata – La mia attivita’ e’ stata ufficiale, e dichiarata alle tasse. In quel periodo non avevo nessun incarico dirigente in nessun altro media”. “Se questo significa che sono ’pagata dall’Eni’, pratica di corruzione e come tale infamante, Grillo dovra’ dimostrarlo con molto piu’ di queste insinuazioni – prosegue – E dovra’ dimostrarlo davanti a un giudice. La triste verita’ e’ che l’unica liberta’ che Grillo sta dimostrando di poter rivendicare a pieno titolo e’ quella all’insulto e alla diffamazione. E, che gli piaccia o no, somiglia sempre di piu’ a quei ’vecchi politici’ che dice di combattere, quelli a cui non piacciono i giornalisti che dicono quello che pensano”.