ANZIANI: STUDIO CENSIS, SEMPRE PIU’ ATTIVI E IMPEGNATI NELLA SOCIETA’

    Tra poco piu’ di un anno, nel 2015, il numero della popolazione over 65 anni coincidera’ in pieno con quello della popolazione giovane, tra 15 e 34 anni, pari a circa 12 milioni e mezzo di persone. Tra gli aspetti che oggi caratterizzano gli stili di vita degli anziani e che contribuiscono al miglioramento delle loro condizioni di salute c’e’ la cura di se stessi e l’attenzione alla propria condizione psico-fisica, un’attenzione che si esprime in una serie di scelte e comportamenti nella vita quotidiana. Rispetto al 2002 sono raddoppiati gli anziani che si tengono in forma camminando o facendo attivita’ sportiva all’aperto (praticata dal 53,9%), che prestano attenzione alla qualita’ biologica del cibo (31,5%) e alla salubrita’ della dieta quotidiana (23,2%). Circa un terzo degli anziani (30,3%) cerca di trascorrere brevi periodi di vacanza nel corso dell’anno, oltre a quelli legati alla pausa estiva. Il 14,3% frequenta abitualmente palestre e piscine. Il 9,7% si concede almeno una volta all’anno le cure termali. Il 4,4% si sottopone abitualmente a cure estetiche, con sedute di abbronzatura, massaggi per il corpo e per il viso. Sono alcuni dei risultati della ricerca ’Gli anziani, una risorsa per il Paese’, realizzata dal Censis per l’Anla (Associazione Nazionale Seniores d’Azienda), che e’ stata presentata oggi a Bergamo da Giuseppe Roma, Direttore Generale del Censis, e discussa da Antonio Zappi, Presidente nazionale dell’Anla, lo scienziato Edoardo Boncinelli, il Presidente della Fondazione Esperienza Paolo Campiglia, il Rettore dell’Universita’ di Bergamo Stefano Paleari e l’industriale Mario Mazzoleni. L’impegno nel volontariato e’ un’attivita’ molto diffusa tra gli anziani, che li rende un pilastro dell’altruismo sociale. Nel 2012 sono stati quasi un milione (969mila), vale a dire il 7% della popolazione over 65, gli anziani che hanno svolto attivita’ gratuita di volontariato o partecipato a riunioni nell’ambito delle organizzazioni. Una quota in costante crescita, considerato che rispetto al 2007, se il numero dei volontari in Italia e’ aumentato del 5,7%, tra gli anziani si e’ registrato un incremento del 24,2% (pari a circa 200mila persone), a testimonianza del ruolo sempre piu’ attivo che questi hanno nella societa’. Tra poco piu’ di un anno, nel 2015, il numero della popolazione over 65 anni coincidera’ in pieno con quello della popolazione giovane, tra 15 e 34 anni, pari a circa 12 milioni e mezzo di persone. Tra gli aspetti che oggi caratterizzano gli stili di vita degli anziani e che contribuiscono al miglioramento delle loro condizioni di salute c’e’ la cura di se stessi e l’attenzione alla propria condizione psico-fisica, un’attenzione che si esprime in una serie di scelte e comportamenti nella vita quotidiana. Rispetto al 2002 sono raddoppiati gli anziani che si tengono in forma camminando o facendo attivita’ sportiva all’aperto (praticata dal 53,9%), che prestano attenzione alla qualita’ biologica del cibo (31,5%) e alla salubrita’ della dieta quotidiana (23,2%). Circa un terzo degli anziani (30,3%) cerca di trascorrere brevi periodi di vacanza nel corso dell’anno, oltre a quelli legati alla pausa estiva. Il 14,3% frequenta abitualmente palestre e piscine. Il 9,7% si concede almeno una volta all’anno le cure termali. Il 4,4% si sottopone abitualmente a cure estetiche, con sedute di abbronzatura, massaggi per il corpo e per il viso. Sono alcuni dei risultati della ricerca ’Gli anziani, una risorsa per il Paese’, realizzata dal Censis per l’Anla (Associazione Nazionale Seniores d’Azienda), che e’ stata presentata oggi a Bergamo da Giuseppe Roma, Direttore Generale del Censis, e discussa da Antonio Zappi, Presidente nazionale dell’Anla, lo scienziato Edoardo Boncinelli, il Presidente della Fondazione Esperienza Paolo Campiglia, il Rettore dell’Universita’ di Bergamo Stefano Paleari e l’industriale Mario Mazzoleni. L’impegno nel volontariato e’ un’attivita’ molto diffusa tra gli anziani, che li rende un pilastro dell’altruismo sociale. Nel 2012 sono stati quasi un milione (969mila), vale a dire il 7% della popolazione over 65, gli anziani che hanno svolto attivita’ gratuita di volontariato o partecipato a riunioni nell’ambito delle organizzazioni. Una quota in costante crescita, considerato che rispetto al 2007, se il numero dei volontari in Italia e’ aumentato del 5,7%, tra gli anziani si e’ registrato un incremento del 24,2% (pari a circa 200mila persone), a testimonianza del ruolo sempre piu’ attivo che questi hanno nella societa’. Stretti nella morsa del deficit di opportunita’, da un lato, e del surplus di supporto familiare, dall’altro, rispetto ai coetanei europei i giovani italiani mostrano la tendenza a procrastinare sempre di piu’ il momento delle scelte, della responsabilita’ e della maturita’. Il ritardo che caratterizza l’uscita da casa degli italiani e’ stato aggravato dalla crisi. La quota di 15-34enni celibi e nubili che vivono in casa con i genitori e’ cresciuta ulteriormente, arrivando al 61%. Ma a preoccupare di piu’, sottolinea il Censis, e’ la crescita esponenziale del fenomeno che vede sempre piu’ giovani chiamarsi fuori da qualsiasi tipo di impegno, che sia lo studio, il lavoro o la ricerca di un impiego. Dei circa 6 milioni 85mila italiani di 15-24 anni, il 59,1% si trova inserito in un percorso formativo, il 18,6% ha un lavoro, il 10,1% lo sta cercando, mentre il 12,2% non fa nessuna di queste cose. E’ l’universo dei Neet, giovani che non studiano, non lavorano e non sono intenzionati a cercare alcun tipo di occupazione, ma preferiscono restare a casa.