Home STRANO MA VERO Apophis e QV89: gli asteroidi che si avvicinano e minacciano l’impatto con...

    Apophis e QV89: gli asteroidi che si avvicinano e minacciano l’impatto con la Terra e scenari apocalittici

    Che cosa sta rischiando la Terra? Quale scenario apocalittico si sta aprendo verso l’imminente futuro del nostro pianeta?

    Nei giorni in cui, complice l’eclissi lunare e l’avvicinarsi dell’anniversario dello sbarco sulla Luna l’attenzione verso lo spazio cresce a vista d’occhio, moltissimi utenti stanno interessandosi a due asteroidi che gli scienziati stanno da tempo studiando. Si tratta di Apophis e QV89. Perché?

    E’ presto detto. QV89 e Apophis sono due grossi asteroidi che stanno avvicinandosi alla Terra con fare minaccioso: e che, pur differenti per traiettoria, grandezza e orbite gravitazionali, stanno spaventando (e non poco) gli scienziati. Ma per quale motivo?

    Apophis e QV89 i giganteschi asteroidi si avvicinano: pericolo per l’impatto col pianeta Terra. Ecco cosa occorre sapere

    Il punto è questo. Al di là delle interpretazioni apocalittiche e fantascientifiche che si legano anche ad antiche leggende popolari, la paura relativa a Apophis e QV89 si fonda su ragionevoli motivazioni scientifiche che legano il ‘percorso’ dei due corpi celesti, in avvicinamento alla Terra, alle loro possibili variazioni gravitazionali.

    Ovvero: sarebbero questi ‘spostamenti’ di percorso che farebbero divenire i due asteroidi una minaccia per la Terra. Ma in che modo? E chi se ne sta occupando.

    Nei giorni in cui il mondo celebra la grandiosa impresa di Armostrong, Aldrin e Collins, i tre astronauti che nel 1969 giunsero con l’Apollo 11 (ma per davvero: non come credono i complottisti secondo alcune delle teorie di cospirazione più note come bufale) sulla Luna permettendo per la prima volta all’uomo di camminarci su, lo spazio torna a affascinare per due motivi.

    Da una parte ci sono le suggestioni di Marte, la cui colonizzazione pure i due astronauti dell’Apollo 11 ancora contemporanei incoraggiano: dall’altra, appunto Apophis e QV89. Che sembrano minacciare il pianeta. Ma è davvero così?

    Sono giorni, peraltro, in cui la curiosità su spazio e misteri impazza: basti pensare all’iniziativa partita dai social per l’invasione dell’Area 51 da parte di un milione circa di appassionati, vogliosi di scoprire presunte verità su Ufo e alieni presenti nella base militare USA, a lungo secretata, emulando il celebre Fox Mulder di X-Files.

    C’è tanto clamore che verità e fantasia si mescolano, come in relazione al fatto che all’evento parteciperanno anche dei vip. Ma è un fake. Non scherza invece il Pentagono che minaccia ritorsioni. 

    E non scherzano gli asteroidi di certo. Loro esistono. E si avvicinano.

    Gli scienziati e la NASA hanno annunciato questi due pericolosi asteroidi nell’ambito della Conferenza sulla Difesa Planetaria. Sono appunto Apophis e QV89: che, pur diversi, minacciano di produrre un altissimo rischio impatto.

    Diverse, per i due, le tempistiche dell’arrivo sulla Terra e le grandezze. Apophis infatti giungerà tra circa 10 anni, il 29 Aprile del 2029.

    Secondo gli esperti dovrebbe transitare a soli 31 mila chilometri dal nostro pianeta: nulla, se considerare le sue enormi dimensioni gigantesco asteroide dal diametro di 340 metri. Il dubbio è, oltre a questo, legato ai campi gravitazionali che potrebbero ‘attirare’ e ‘incoraggiare’ un impatto.

    Se non nel primo, nel suo secondo passaggio: Apophis infatti ripasserà accanto alla Terra nel 2068, con rischi dati già come più elevati di un catastrofico impatto.

    Quando a QV89 il suo arrivo è invece imminente: giungerà qui il 9 settembre 2019.

    Le sue dimensioni e le sue orbite preoccupano di meno, ma c’è chi teme che proprio i campi gravitazionali, come Apophis, possano influire sui rischi di conseguenze apocalittiche.

    Altri, invece, ritengono che le sue dimensioni sono sufficienti per penetrare l’atmosfera terrestre, ma non tanto grandi da liberare un energia distruttiva. Il suo diametro infatti misura 40 metri.

    La scienza li sta monitorando proprio in questi giorni, abbassando leggermente le probabilità di cataclismi, ma non arrivando, comunque, a escluderli del tutto.