ARDEA, APPROVATO REGOLAMENTO FUNZIONAMENTO CONSIGLIO COMUNALE

Ennesimo consiglio comunale cominciato e mai finito, quello odierno andato in scena all’aula consiliare Sandro Pertini. I lavori sono stati sospesi per mancanza di numero legale dopo 4 punti approvati. Il consiglio rutulo ha fatto in tempo ad approvare nella seduta di oggi il regolamento del funzionamento delle attività dell’assemblea. Tra le novità, una disciplina dell’ordine della discussione durante i lavori d’aula. Nella trattazione di uno stesso argomento di un punto all’ordine del giorno ciascun consigliere può parlare due volte, la prima per non più di cinque minuti e la seconda per non più di tre minuti solo per rispondere all’intervento di replica del sindaco o del relatore. Questi termini di tempo sono raddoppiati per le discussioni generali relative allo statuto, al bilancio preventivo, al rendiconto, ai piani urbanistici e loro varianti e per i regolamenti comunali. In ogni altra occasione limiti di tempo più ampi possono essere fissati dalla conferenza dei capogruppo. Avvenuta la chiusura del dibattito, il sindaco o l’assessore competente in materia intervengono per precisare e per dichiarare la posizione dell’esecutivo in merito alle eventuali proposte presentate durante la discussione, per non più di cinque minuti. Qualora la discussione si protragga oltre le quattro ore, il Presidente del Consiglio, su richiesta della maggioranza dei consiglieri presenti in aula, dispone la sospensione del Consiglio per almeno trenta minuti. In merito alle interrogazioni, invece, l’illustrazione e la risposta devono essere contenute complessivamente in dieci minuti, di cui cinque per l’illustrazione e cinque per la risposta, alla quale può replicare solo il consigliere interrogante, per dichiarare se è soddisfatto o meno, contenendo il suo intervento entro 5 minuti. Nel regolamento anche consiglieri stranieri aggiunti: cittadini stranieri residenti ad Ardea che eleggono un proprio rappresentante chiamato a partecipare ai lavori del consiglio comunale. Gli “aggiunti” possono avere solo diritto di parola – dunque non diritto di voto – partecipano ai lavori delle commissioni consiliari permanenti e delle commissioni speciali senza tuttavia concorrere a determinare il numero legale delle stesse. Hanno diritto di interrogazione, di mozione e di emendamento che esercitano nelle forme previste dal regolamento.