Home CRONACA Ardea, erano nascosti in Italia i due latitanti albanesi che spararono in...

Ardea, erano nascosti in Italia i due latitanti albanesi che spararono in un bar di Valona: arrestati

Nel maggio scorso avevano fatto fuoco in un bar di Valona in Albania: arrestati ad Ardea i due latitanti.

Sono iniziate a metà novembre le indagini della squadra mobile di Roma, per l’attentato compiuto da due albanesi nel maggio scorso in un coffe bar “A&B Mazana”, all’interno del centro commerciale “Oslo” a Valona in Albania. I due uomini avevano sparato su un gruppo di persone e ne avevano ferita una, creando panico e agitazione all’interno del centro.

In particolare i poliziotti della Squadra Mobile di Roma, grazie anche alle informazioni fornite dalla Polizia Albanese, che aveva individuato in precedenza i responsabili in Memaj Igli e Dautaj Gentjan, di 31 e 42 anni entrambi residenti a Valona, hanno saputo, grazie alla preziosa segnalazione fornita dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale che i due latitanti, probabilmente a bordo di una Mercedes classe A, potevano trovarsi nella capitale.

Monitorando le due utenze segnalate ed una terza attivata dallo stesso Dautaj Gentjan in un negozio all’interno della galleria commerciale della stazione Termini, gli agenti hanno potuto localizzare proprio quest’ultima nella zona fra Ardea ed Aprilia.

Da un sopralluogo nella zona, effettuato martedì scorso, la Squadra mobile è riuscita a rintracciare l’autovettura dei ricercati posteggiata fuori ad un villino, dal quale, intorno all‘ora di pranzo, sono usciti Memaj Igli e Dautaj Gentjan.

Gli agenti della Squadra Mobile hanno così arrestato Memaj Igli nato in Albania il 19.09.1988 e Deautaj Gentjan nato in Albania il 15.10.1977. I due, destinatari del provvedimento di cattura emesso dal Tribunale di Valona l’8 agosto 2019, dovranno rispondere di tentato omicidio in concorso e detenzione abusiva di armi da fuoco, reati che il codice penale albanese punisce con la pena massima dell’ergastolo.

Nei confronti di Dautaj Gentjam, in possesso di numerosi alias tra cui Zoto Gentjam, si è provveduto inoltre a dare esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso nell’ottobre del 2018 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello –Ufficio esecuzioni penali di Firenze, in ordine al quale il Dautaj, doveva espiare la pena di anni 2 di reclusione per ricettazione in concorso.