Home BENESSERE SALUTE AstraZeneca, Sileri: “A over 60 per massima precauzione”

AstraZeneca, Sileri: “A over 60 per massima precauzione”

Il vaccino AstraZeneca in Italia agli over 60 è per “massima precauzione” contro il rischio trombosi, si tratta di una “raccomandazione” e in ogni caso chi ha fatto la prima può fare anche la seconda dose “sempre con AstraZeneca”. A fare il punto della situazione sul vaccino anti Covid anglo-svedese, all’indomani delle conclusioni dell’Ema, è il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.  

L’Ema ha ribadito “i benefici del vaccino anti-Covid AstraZeneca però, poiché un esiguo numero di trombosi si è verificato in soggetti sotto i 60 anni, per massima precauzione alcuni Paesi raccomandano la vaccinazione con AstraZeneca sopra i 60 anni come stiamo facendo noi e la Germania”, ha spiegato Sileri, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, su Radio Cusano Campus.  

Il vaccino, dunque, “non è vietato sotto i 60 anni – ha precisato – ma la raccomandazione è di utilizzarlo per gli over 60, perché nei soggetti over 60 questa complicanza non sembra verificarsi. E’ una raccomandazione, lo dimostra il fatto che chi ha fatto la prima dose con AstraZeneca potrà fare anche la seconda sempre con AstraZeneca. Queste rarissime complicanze si sono verificate con la somministrazione della prima dose, non si sono mai osservate in persone che hanno fatto la seconda dose”. 

Per quanto riguarda il timore di possibili ritardi nella campagna vaccinale, Sileri ha rimarcato che “i vaccini continuano ad arrivare, secondo la tabella di marcia si sta procedendo anche velocemente ed è possibile che a fine mese possano essere anche di più di quelli previsti”.  

“Confidiamo molto nelle dosi di J&J nella seconda decade di aprile – ha aggiunto -. Vi sarà un maggiore sforzo delle Regioni per rimodulare la campagna vaccinale, garantendo le dosi di AstraZeneca per le fasce più a rischio. Il Governo deve dare sostegno alle Regioni perché la rimodulazione impone un cambio di rotta, però è pur vero che tutto questo spinge in un’unica direzione: proteggiamo prima tutte le persone sopra i 65 anni oltre ai fragili. Tutto questo migliorerà ulteriormente la protezione delle fasce più a rischio”.