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    Atac: ok alla privatizzazione, la Raggi riconosce ‘sul filo’ gli esiti del referendum del 2018

    Era l’11 novembre del 2018 quando, attraverso uno specifico referendum sul trasporto pubblico, i romani furono chiamati a decidere se privatizzare o meno Atac. Un quesito per la verità poco ‘appassionante, dal momento che si recò a votare appena il 16,4% degli aventi diritto. Tuttavia, dagli esiti delle urne fu abbastanza chiaro che, chi era andato ad esprimere il proprio parere – ben il 74% – non ne poteva davvero più di una gestione lacunosa ed umiliante,/ per una metropoli con ambizioni cosmopolite.

    Atac: il Tar si stava apprestando a far intervenire il Prefetto della Capitale

    Benché evidente, la vittoria a favore della privatizzazione doveva essere riconosciuta dalla sindaca che, dopo varie ‘questioni’, aveva tempo per farlo, entro il 29 gennaio di quest’anno.

    Vista però l’imminenza della scadenza, dopo aver nominato in precedenza un commissario ad acta, già da giorni il Tar del Lazio si stava preparando ‘al peggio’, apprestandosi a far intervenire il Prefetto della Capitale.

    Dunque, ormai in ‘zona Cesarini’, ieri la sindaca ha riconosciuto i risultati del referendum mettendo così finalmente in moto la cigolante macchina istituzionale. Ora, entro 6o giorni andrà convocata l’Assemblea Capitolina, ed i consiglieri (tutti), dovranno confrontarsi per avallare o meno la scelta referendaria.

    Atac: Calabrese (vicesindaco) “La nostra volontà era mantenerla pubblica”

    Dal canto suo l’amministrazione, attraverso il neo vicesindaco, Pietro Calabrese, ha ribadito la linea della Raggi: “Abbiamo sempre dichiarato apertamente la nostra volontà politica: mantenere Atac pubblica, per garantire un servizio di trasporto uguale per tutti i romani, e tutelare 12mila lavoratori. Per questo abbiamo intrapreso un percorso di rilancio attraverso lo strumento del concordato preventivo”. Soprattutto, ha aggiunto Calabrese,  che ha anche la delega alla Città in Movimento, “Abbiamo lottato per non svendere l’azienda al miglior offerente con un unico interesse: offrire un servizio davvero efficiente dal centro alle periferie, senza differenze”.

    Atac: +Europa Radicali, “come se il voto popolare non fosse mai esistito”

    La notizia ha acceso i Radicali, da sempre sostenitori della privatizzazione. In particolare Riccardo Magi, deputato di +Europa Radicali, che ha commentato: “Finalmente, a due anni dal voto su Atac, e solo dopo 2 sentenze del Tar, la sindaca Virginia Raggi ha riconosciuto la sacrosanta vittoria del SI nel referendum sul trasporto pubblico romano. Se in questa vicenda non fosse intervenuto il TAR la Raggi e la sua giunta avrebbero continuato a fare finta di nulla, come se il voto popolare non fosse mai esistito”.

    Max