Attacchi alla stampa, Salvini si dissocia da Di Maio

    Dopo i recenti attacchi alla stampa da parte dei Cinque stelle e del loro leader Luigi Di Maio, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si discosta timidamente dal collega di governo: “L’insulto non è mai una risposta – ha detto intervenendo a Radio Anch’io, su Radio Rai 1– il giornale che non mi piace non lo leggo, il programma che non mi piace non lo vedo. Detto questo – prosegue Salvini – ad esempio sulle pensioni leggo tante fesserie”.?Una tematica, secondo il leader del Carroccio, che genera solo disinformazione: “si parla di tagli, di penalizzazioni. Nulla di tutto ciò – afferma – Ci sono circa sette miliardi di euro, per restituire il diritto alla pensione”. Quanto alle critiche del presidente dell’Inps, Tito Boeri, Salvini ha aggiunto: “Boeri che continua a fornire dati, potrebbe essere candidato del Pd o di Rifondazione Comunista visto che è pagato dagli italiani per fare qualcosa che evidentemente non vuole fare” el resto per il vicepremier anche le stime del Fmi su crescita e deficit italiani “sono bufale. “C’è qualcuno che da quando questo governo è nato dice che le cose vanno male prima che agiamo, perché diamo fastidio a qualcuno. Non usciamo dall’Eurozona, ma rispettiamo i diritti degli italiani”. Se poi Bruxelles “proverà a mettere sanzioni contro il popolo italiano, hanno capito male”. Intanto, nuovo passo dell’Ordine nei confronti di Di Maio. Dopo il deferimento deciso dal presidente dei giornalisti campani Ottavio Lucarelli sulla base delle numerose segnalazioni ricevute, l’organismo disciplinare campano sentirà il vicepremier, iscritto nell’albo dei pubblicisti, per l’appellativo di “infimi sciacalli” rivolto ai giornalisti. Il Consiglio di Disciplina Territoriale dell’Ordine dei giornalisti della Campania ha deciso di convocare Di Maio affinchè “fornisca chiarimenti in merito alle sue dichiarazioni”, si legge in una nota. Di Maio ha annunciato di voler rinunciare all’immunità parlamentare sulla vicenda. Domani in tutta Italia i quotidiani in edicola aderiranno ad una iniziativa congiunta di Federazione Italiana degli Editori e della Federazione Nazionale della Stampa Italiana in difesa della libertà di stampa. Una nota congiunta Fnsi e Usigrai sottolinea: “Per l’occasione i giornali pubblicheranno l’articolo 21 della Costituzione Italiana. Pur sapendo che la Rai non è associata Fieg, ma ancor di più perché concessionaria di Servizio Pubblico, Fnsi e Usigrai hanno chiesto all’Azienda di aderire con la divulgazione dell’art. 21. Per motivazioni che noi non condividiamo , la Rai ha deciso di NON partecipare all’iniziativa”. L’azienda risponde: “La Rai, come d’altronde gli altrimaggiori broadcaster, non aderisce alla Fieg e quindi non può essere direttamente parte delle campagne da questa promosse.
     Ciò non significa non sostenere il diritto all’indipendenza e alla libertà di stampa che anzi la Rai pratica ogni giorno con le proprie testate, su tutti i canali e su tutte le piattaforme, garantendo totale libertà di espressione ai propri giornalisti”.