ATTESA ED EMOZIONE PER L’ARRIVO DELLE SPOGLIE DI PADRE PIO NELLA CAPITALE. A SAN PIETRO ANCHE QUELLE DI SAN LEOPOLDO MANDIC. VENERDÌ LA PROCESSIONE

Una giornata memorabile quella che si appresta a vivere la Capitale dei credenti, nell’ambito del Giubileo della misericordia: la traslazione delle spoglie di padre Pio da Pietrelcina, unitamente a quelle di san Leopoldo Mandic. Poi venerdì, al termine della solenne processione in via della Conciliazione, le due spoglie saranno deposte davanti all’Altare maggiore della Basilica di San Pietro. Nella vigilia nella Filmoteca Vaticana, accanto alla proiezione di un documentario del Ctv dal titolo ’Padre Pio. Costruttore di Misericordia’, è stato presentato anche  il libro ’La Misericordia in Padre Pio’, scritto da Stefano Campanella ed editato dalle edizioni San Paolo. La presentazione, è stata tenuta dal prefetto della Segreteria per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò, che parlando ha ricordato il Santo di Pietrelcina come un “frate confessore che ha testimoniato lungo tutta la sua vita la forza del perdono di Dio”. Particolarmente interessante anche l’intervento di Padre Marciano Morra, confratello del convento dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo e grande amico di Padre Pio. Emozioni e ricordi forti, a testimonianza della grande tempra del Santo con le stimmate che, solo nel corso del suo ultimo anno di vita, si stima che padre Pio abbia confessato 50 mila persone. “Teniamo presente – ha ricordato il frate ai microfoni di Radio Vaticana – che padre Pio, come giustamente si dice,molte volte alzava la voce e rimproverava. E perché? E’ l’immagine del papà di famiglia. Chi ha i figliuoli e fa in modo che i figliuoli si comportino bene, dà buoni insegnamenti … Ma se il figlio incomincia a deviare,il padre deve intervenire, deve richiamarlo sulla retta via. Se questo non lo fa, non è un papà buono. Padre Pioera un papà buono, che quando si trovava di fronte a un penitente che faceva l’accusa dei peccati ma non aveva nessuna intenzione di cambiare strada, di cambiare vita, alzava la voce e lo rimproverava”. Poi Padre Morra ha anche voluto rimarcare come “Padre Pio è d’aiuto anche a papa Francesco, non solo con l’intercessione dal cielo, ma anche con la sua testimonianza di vita”. Monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione a capo della macchina organizzativa de Giubileo, nella prefazione al libro di Stefano Campanella ha sottolineato che “la misericordia di San Padre Pio non si fermava al confessionale. Si traduceva anche ingesti concreti che permettevano di sperimentare, anche sul proprio corpo l’amore del Signore”.

M.