AURIGEMMA (FI): OSPEDALI RISPOSTE CERTE NON ANONIMI COMUNICATI

     
     
     I comunicati anonimi della regione Lazio sulle tematiche della sanità. In particolar modo, la nota sui piani operativi nel quale un ignoto autore della Regione Lazio ci dice che gli ospedali di Bracciano, Subiaco e Monterotondo sono stati salvati dalla cancellazione, come originariamente previsto dal decreto 80. Nel ribadire la mia contrarietà a questo decreto, già manifestata durante la passata amministrazione, c’è da precisare un aspetto. Infatti, non vengono risolte le problematiche evidenziate da cittadini e amministratori in queste settimane con il semplice mantenimento in vita dell’ospedale, se allo stesso tempo vengono soppressi reparti importanti, come per esempio il Pronto soccorso dell’Angelucci di Subiaco. Quindi, la nota della Regione assomiglia ad una presa in giro. Quello che deve essere garantito è la piena funzionalità di queste strutture, in termini di prestazioni offerte, che vanno a coprire un area di oltre 100mila abitanti. Per questo motivo abbiamo chiesto più e più volte al Presidente Zingaretti, anche se inutilmente, di venire in Commissione a spiegarci quali siano i reali intendimenti e le conseguenze delle sue scelte per i cittadini. Zingaretti deve venire e mettere la sua faccia di fronte ai Sindaci e agli amministratori che chiedono chiarimenti. Anche perché gli impegni che aveva preso con gli amministratori di queste zone erano tutt’altri. E tra l’altro, molte delle proteste arrivano proprio da amministratori di centrosinistra. E’ ridicolo parlare poi di salvataggio degli ospedali, quando vengono cancellate prestazioni importanti come quelle del Pronto Soccorso. I cittadini saranno comunque costretti a spostarsi per effettuare alcune visite. Pretendiamo perciò risposte certe, e non da anonimi comunicati ma da Zingaretti in persona, che nei giorni dispari prende impegni con i Sindaci per poi disattenderli nei giorni pari attraverso note stampa anonime. Adesso abbia il coraggio di convocare i Sindaci in commissione per comunicare loro la realtà, ossia che non è in grado di dare seguito agli impegni presi. E si assuma davanti a loro le sue responsabilità. Addirittura, negli ultimi giorni si è scomodata anche la Presidenza della Repubblica che, rispondendo in una nota alla lettera del sindaco di Bracciano che chiedeva garanzie sul futuro del “Padre Pio”, in sostanza ha bacchettato la sanità laziale. Dopo la nota del Quirinale, non vorremmo che i sindaci debbano scrivere anche all’Onu e all’Unione Europea per veder garantiti i propri diritti sacrosanti, come quello della salute, sancito anche dalla Costituzione”. Lo dichiara in una nota il vice presidente della Commissione Salute della regione Lazio Antonello Aurigemma.