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Autonomi e Partite Iva: “Si temono un milione di chiusure entro il mese di luglio del prossimo anno”

E’ direttamente il Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva, Eugenio Filograna (nella foto), a rivolgersi ai media, con una lettera aperta dove spiega che “Senza le imprese, non ci sarebbero lavoratori e le loro famiglie non avrebbero alcun reddito

Nello specifico, denuncia il Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva

Siamo in linea con associazioni di categoria che si stanno muovendo in favore delle piccole e medie aziende
Infatti, il costo dell’energia elettrica è triplicato in un anno e circa 150 mila di esse sono a rischio chiusura a breve termine (trattasi per la maggior parte di piccole e medie attività); ma il dato più preoccupante è una ipotesi di chiusura di circa un milione di aziende entro il mese di luglio del prossimo anno”.

“Questo – scrive ancora Presidente Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva  – porterà in breve termine alla perdita di migliaia e migliaia di posti di lavoro che vengono già stimati in quasi 400 mila unità lavorative, ma che potranno diventare di gran lunga superiori. Ai costi delle bollette vanno inoltre aggiunti quelli gestionali diventati insostenibili.
I sindacati scesi in piazza qualche giorno fa, hanno manifestato in favore di lavoratori e famiglie.
A tutti costoro va la nostra solidarietà, ma se non ci fossero le piccole e medie imprese che rappresentano l’occupazione di circa l’84% dei lavoratori Italiani, come si manterrebbero le famiglie nelle quali non ci sono lavoratori occupati? Il sussidio dello Stato non basterebbe a sostenerle tutte”.

 Dunque, spiega Filograna, “E’ fondamentale che il nuovo governo porga una maggiore attenzione per le imprese, evitando che chiudano. I 400 mila lavoratori che rischiano il loro posto di lavoro ( e potrebbero essere tanti di più), rappresentano in pratica altrettante famiglie. Si rischia, così, un enorme disagio sociale.
Oggi, inoltre, le piccole e medie aziende devono fare i conti con lo stato di depressione che sempre più spesso colpisce i titolari. Forse è a questo che pensava il governo uscente quando ha stabilito l’erogazione del bonus psicologico per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia per le persone in condizione di ansia, stress, depressione e fragilità psicologica, ma ha sbagliato destinatari: le vere vittime sono i titolari delle attività imprenditoriali”.


“Inoltre con l’aumento della Cassa Integrazione lo Stato avrà la necessità di aumentare le tasse e, sperando non sia troppo tardi, comprenderà che il nostro progetto del Risanamento Equitativo è l’unica soluzione praticabile.
In conclusione –
termina Filograna –  se non si aiutano in questo particolare momento le imprese non ci saranno lavoratori e le loro rispettive famiglie vivranno in uno stato sociale di grave indigenza”.

Max