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Basilicata test check del duopolio: le reazioni

La netta vittoria del centrodestra in Basilicata rappresenta forse un punto di svolta definitivo per le due anime di governo. Il candidato di centrodestra ha conquistato la Basilicata, e dietro al successo di Bardi c’è senza dubbio quello della Lega di Salvini ormai diventata architrave di tutto il ‘corpus blu’. Il ministro dell’interno è chiaro circa l’esito: “il nostro non è voto di pancia.”, dice. Mentre Di Maio si lecca le ferite, le ennesime ad un anno dal boom delle politiche, e mentre stempera i toni del KO prova a chiamare i suoi alla raccolta. Dall’altra parte, Forza Italia mira già alle elezioni in Piemonte e il neo leader dem Zingaretti ritorna a parla di Pd da unificare.

Basilicata test check del duopolio: le reazioni dei vari leader. Di Maio: non è crollo. Salvini: non è voto di pancia

Le parole di Luigi di Maio sono particolarmente nette nel merito del risultato elettorale in Basilicata. “In queste ore io non ci sto a questa narrazione che parla di crollo. Antonio Mattia, senza le ammucchiate, sarebbe il presidente della Basilicata, in una Regione in cui c’erano impresentabili, porta voti di tutti i tipi. Qua si sta cercando di utilizzare qualsiasi risultato elettorale, anche quello del più piccolo comune d’Italia per dire che deve cadere il governo. Ma questa è la speranza del sistema, e non accadrà”. Inoltre, i risultati delle elezioni regionali in Basilicata portati a casa da Mattia sono, per il leader grillino addirittura un buon segnale verso quella evoluzione a cui il movimento, per lui, deve puntare. “Mattia ha fatto un risultato importante perché è uno che non ha mai mollato lo voglio dire a tutto il Movimento, sono le persone che non hanno mai mollato che determinano il risultato. Il dato della Basilicata ci incoraggia a sapere che i nostri risultati delle Regionali sono sempre sotto di dieci o venti punti quelli delle Politiche. Quindi siamo perfettamente in linea”. Se per Di Maio “questo è il momento di combattere” di tutt’altro registro è l’idea, come l’umore, di Matteo Salvini. “Siamo al governo da nove mesi. Quello alla Lega non è un voto di rabbia o di pancia, ma di speranza e prospettiva del futuro, che rimette al centro gli uomini, la famiglia e il lavoro”. La conquista della Basilicata non sazia Salvini né lo rende onnivoro nei confronti dei colleghi. “I 5 Stelle hanno avuto comunque un buon risultato. Se fossi Luigi Di Maio, non mi preoccuperei”. Ma è chiaro che i risvolti epocali, col crescente boom leghista in tutta Italia, lo porti a gongolare. “Per quello che mi riguarda, si va avanti. Gli sconfitti stanno a sinistra, sono loro che governavano quella regione”.
Per quanto riguarda Conte, l’esito elettorale in Basilicata non è un vero test check per la maggioranza. “Il governo sta marciando a passo veloce. I risultati stanno arrivando. E questa è la cosa più importante.” E poi c’è Silvio Berlusconi che si è intrattenuto telefonicamente con la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e ovviamente con Salvini. Si è parlato di ‘grande successo’ della coalizione e delle prossime campagne elettorali per il governo del Piemonte. Quanto a Zingaretti, il tema è sempre lo stesso: “Purtroppo in Basilicata avevamo presentato addirittura 4 simboli diversi. Anzi, per la verità, il simbolo del Pd non era stato neanche presentato. C’era un’unica dicitura, ’Comunità democratiche’. Insieme questi 4 simboli raccolgono circa il 23 per cento rispetto al 16 per cento delle politiche. Lo ripeto, è ovvio che bisogna cambiare”.