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”Berlusconi, c’è stata la volontà di distruggerlo”, Tajani chiede commissione d’inchiestala e riforma dell’Anm

Una sentenza che ha danneggiato un intero partito, un movimento politico che ha contribuito al rinnovamento di questo Paese. C’è stata la precisa volontà di distruggere un leader politico, l’ultimo legittimamente eletto dal popolo”. E’ un fiume in piena, ed a ragione, Antoni Tajani, vicepresidente di Forza Italia, spiegando che “La decisione di fare qui oggi, in Senato, questa conferenza stampa, non è casuale. Perché qui in Senato Silvio Berlusconi è stato illegittimamente espulso“.

Una video-conferenza andata in onda poco fa a Palazzo Madama, dalla Sala dei Caduti di Nassirya, dove urge fare chiarezza sulla sentenza nei confronti di Silvio Berlusconi, ora, ripercorrendo le affermazioni del giudice Amedeo Franco, relatore della sezione feriale della Cassazione – presieduta Antonio Esposito – che emise quella sentenza.

Tajani: “Magistratura indipendente e riforma dell’Anm

Ed ora Tajani può richiederlo a gran voce, corroborato dall’ufficialità di una realtà fino ad oggi costretta ad essere vissuta come un sospetto: ”Vogliamo una magistratura indipendente, e l’Anm non deve trasformarsi in partito politico. Occorre una riforma del Csm e noi ci batteremo per avere una vera riforma della giustizia che sia al servizio cittadini”. Come ha poi aggiunto il vicepresidente di Fi, “La vicenda Palamara ci ha costretti a denunciare la mala giustizia nel nostro Paese, ecco perché vogliamo la separazione delle carriere tra pm e giudici. Ogni cittadino deve essere uguale di fronte alla legge – rimarca Tajani – chiediamo subito una commissione di inchiesta” perché, afferma, “Silvio Berlusconi ha pagato più di tutti. Ci batteremo per una vera riforma della giustizia, non solo per Silvio Berlusconi ma per tutti i cittadini, perché la giustizia deve essere al servizio del cittadino e perché a nessuno accada più quanto accaduto”.

Forza Italia chiede subito una commissione d’inchiesta

Poco dopo, attraverso i loro profili social, i gruppi di Camera e Senato di Forza Italia hanno lanciato gli hashtag #veritàperBerlusconi e #nousopoliticogiustizia, scrivendo: “Forza Italia chiede subito una commissione d’inchiesta per quanto accaduto al nostro Presidente e alle tante altre vittime della malagiustizia! Ci batteremo con tutte le nostre forze affinché quanto accaduto a Silvio Berlusconi non debba capitare ad alcun cittadino. E’ un impegno che ci assumiamo solennemente, è un modo per risarcire il nostro leader, da una ‘ingiustizia’ terrificante. Non basta la verità storica, che noi abbiamo cercato di affermare non da oggi ma da sempre e che sta emergendo adesso in maniera lampante. Quello che a noi interessa oggi è che quanto accaduto a Berlusconi non si verifichi più per nessun cittadino italiano”.

Tajani: “Abbiamo fiducia in Mattarella che sa…

Del resto, spiega ancora Tajani, ”Il Presidente Mattarella conosce i fatti e siamo convinti che seguirà con grande attenzione tutto ciò che accade nel mondo della giustizia. Siamo certi che continuerà a dare indicazioni a favore di una giustizia giusta perché in Italia non debba più accadere a nessuno quanto accaduto a Silvio Berlusconi. Abbiamo grande fiducia in lui, anche come presidente del Csm”.

Bernini invoca: “Berlusconi senatore a vita subito”

Poi è la volta della presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini la quale, senza mezzi termini va dritta al sodo: ”Berlusconi subito senatore a vita, come ha giustamente proposto la collega Ronzulli, per ripagarlo in parte dall’indegna cacciata dal Parlamento del 2013. Berlusconi è un gigante, non ha bisogno di essere riabilitato, ma non possiamo permettere che tutto quello che ha subito cada nel vuoto – afferma la Bernini – Non si può far finta di nulla, ignorare la sua ingiusta condanna”.

Quindi la presidente dei senatori ‘azzurri’ ha tenuto a sottolineare che “il 27 novembre 2013 in Senato, con una procedura indegna fra cui il voto palese che sulle persone non è previsto, è stato celebrato un autentico funerale della giustizia, uno stupro democratico. Berlusconi venne cacciato dal Parlamento dopo la cospirazione di alcuni magistrati che lo condannarono ingiustamente per un reato inesistente”.

Gelmini: “Conseguenze pagate dal Paese e dal partito”

Una brutta storia, rimarca invece la capogruppo di Forza Italia alla Camera,  Mariastella Gelmini, che “ha condizionato in maniera pesante la storia di un Paese, ha penalizzato un intero partito politico. Quello che è emerso è raggelante per qualsiasi cittadino, leader politico, e fa un danno ai magistrati che con rigore e abnegazione compiono la propria azione”.

Max