BIMBO JIHADISTA, SENZA SCELTA di Veronica Romano

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    Un’ altra azione dell’Isis rivendica il suo essere Stato a tutti gli effetti. Nella cittadine di al Bab, ad est di Aleppo e controllata dallo Stato Islamico, viene fotografato un bambino in fasce, nel suo lettino, con accanto tre oggetti: un certificato di nascita, una pistola revolver ed una bomba a mano. L’annessione delle due armi sta a significare che i genitori cresceranno il loro figlio sotto le idee del Califfato. Il certificato di nascita è l’unico punto di riferimento su cui cercare il tempo e il luogo di cui si sta parlando. Il bimbo si chiama “Jarrah’’, suo padre “Abu Jarrah ash Shamali”, che significa ’padre di Jarrah, proveniente dal Nord’, mentre la madre sarebbe “Umm Jarrah” , ’Madre di Jarrah’, nome molto semplice ed esplicativo. La data di nascita, riportata secondo il calendario islamico, il 4/7/1436 che corrisponderebbe, per il calendario gregoriano, al 23 aprile 2015. Il certificato è stato sottoscritto dal ’Governatore della provincia di Aleppo’, città sotto il controllo jihadista. Un’azione di propaganda che afferma che il Califfato cresce e si espande, non solo ’conquistando’ altri territori, ma anche facendo nascere bambini sotto il suo nome? Alla pubblicazione della foto in internet, da parte dei jihadisti, e quindi alla pubblicazione del primo certificato di nascita, corrisponde l’annuncio dell’apertura del ’Servizio Sanitario Nazionale’, una forma di assistenza gratuita, dello Stato Islamico, per tutti coloro che risiedono nei territori tra Aleppo e il Nord di Baghdad.