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Bioparco di Roma: finalmente la riapertura. Il biologo interno: “Animali sempre monitorati”

Una notizia che rallegra davvero tutti, grandi e bambini: dopo due mesi di lockdown, il bellissimo Bioparco di Roma è finalmente tornato a riaprire al pubblico.

In realtà è già da quale giorno che grandi e piccini sono potuti tornare ad osservare gli amici animali ma, ora le visite hanno assunto una regolare ufficialità

Certo, prevalgono ancora le norme di sicurezza prevista (mascherina, distanza, ecc.) e, gli ingressi osservando però un ‘contingentamento’ di massimo 1800 presenze contemporanee.

Sempre nel rispetto delle norme contro la diffusione del Covid-19, grazie ad una applicazione sarà ora possibile acquistare online i biglietti nel moment in cui un visitatore lascia l’area del Bioparco.

Bioparco, una chiusura ‘costata’ 3 milioni di euro

Purtroppo, così come per altre strutture pubbliche del Comune, deputate alla fruizione della cultura e dell’istruzione, anche il Bioparco ha subito un grave danno economico per mancata bigliettazione. In questo caso specifico parliamo di circa tre milioni di euro di mancato incasso che nonostante gli aiuti e i finanziamenti dello stato si fanno sentire.

Il Bioparco infatti è una struttura che di suo ha dei costi fissi ed ingenti di gestione dedicati al mantenimento e alla cura della  fauna come della flora che ospita.

Come spiega il biologo Massimiliano Di Giovanni del settore scientifico del Bioparco di Roma: “Durante il periodo del lockdown il parco è andato avanti perché , come sempre gli animali, hanno avuto bisogno di cure e sostentamento, e devo dire che alcuni dispositivi di protezione individuale noi li abbiamo sempre usati , perché guanti e mascherine per noi sono la norma”.

Il biologo: “I carnivori più esposti al contagio Covid”

“Chiaramente abbiamo fatto maggiore attenzione anche alla luce di alcune pubblicazioni scientifiche – ci ha spiegato il biologo – relative a ricerche scientifiche condotte negli Stati Uniti che hanno evidenziato alcuni casi di contagio tra le tigri. In alcune specie abbiamo adottato una maggiore precauzione. Sembra infatti che il pericolo di contagio sia più legato al gruppo dei carnivori e al gruppo dei primati”.

Il biologo: “Gli animali sono sempre monitorati”

Ma al di là di questo le precauzioni che abbiamo adottato in questo periodo sono la norma a prescindere da emergenze dovute a infezioni batteriche o virali di qualsiasi natura e diffusione, ad esempio scambiando animali tra parchi viene prima eseguita una quarantena”, aggiunge poi Di Giovanni, che tiene a precisare: “Gli animali sono tutti periodicamente monitorati con visite veterinarie e analisi del sangue, garantendo un continuo controllo”.

Bioparco: “Il lockdown ha reso la gente più curiosa”

“La riapertura è stata molto gradita ai romani – prosegue poi l’esperto medico del Bioparco –  soprattutto le famiglie, infatti da venerdì mentre giriamo nel parco per vigilare sul buon essere dei  animali ospiti , facciamo anche educazione ambientale sia per far capire ai visitatori di mantenere le distanze dalle vetrate e dagli exit, constatando una grande disciplina, approfittando di spiegare cosa fanno gli animali qui e in natura

Mi sono accorto che la gente era contentissima di poter tornare al parco e di stare all’aria aperta, che rappresenta la nostra differenza rispetto al Museo, avendo un parco naturale a disposizione, che tra l’altro consente di osservare gli animali negli atteggiamenti che avrebbero in natura.

Le persone vengono per passare un momento lieto ed educativo, cosa a cui abbiamo sempre puntato ed una delle cose che ci preme è far capire quanto sia importante conservare questi animali in natura.

Dopo questo isolamento ho scoperto nei visitatori una curiosità pazzesca, forse abbiamo anche imparato ad essere più pazienti e predisposizione ad essere più tranquilli ed attenti. A mio parere il lockdown ci ha insegnato anche questo

M.

Liberatoria: 

Concesse a Italia sera, le foto sono di Alessandro Lisci, freelance