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    Bonus computer e tablet per smartworking: vantaggi e agevolazioni per l’adeguamento del posto di lavoro, a chi spettano, come fare, quanto, requisiti

    Come abbiamo visto nei giorni scorsi c’è sempre più interesse in Italia per i diversi bonus che vengono concessi a famiglie e imprese per fronteggiare le emergenze economiche scaturite dal lockdown da coronavirus.  Grande è l’attesa per i cosiddetti Bonus computer e tablet per Smart working: Di che cosa si sta parlando? In pratica di tutta una serie di vantaggi e agevolazioni per l’adeguamento del posto di lavoro.

    Ma a chi spettano? Come fare per ottenerli e cosa prevedono? Quali i requisiti? Andiamo a vederci chiaro da questo punto di vista.

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    Bonus computer e tablet per Smart working: come funziona, chi ne ha diritto

    Il credito d’imposta per l’adeguamento dei luoghi di lavoro indicato dal decreto Rilancio riguarda per tutte quelle spese necessarie a favorire lo smart working. In cosa consiste?

    Danno diritto al credito d’imposta anche le attività di adeguamento volte all’acquisto di computer, tablet e software. Lo si comprende dalla Circolare n. 20/E del 2020 che riguarda chiarimenti in merito alla misura in commento.

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    Il beneficio, si chiarisce, è pari al 60% delle spese ammissibili sostenute nel 2020 per un massimo di 80.000 euro (il limite è riguardante  la somma delle spese ammissibili, per cui l’ammontare del credito non può andare oltre la misura di 48.000 euro. Quindi , nel caso in cui dette spese siano sopra a tale ultimo importo, il credito spettante sarà in ogni caso pari al limite massimo consentito di 48.000 euro).

    È utilizzabile solo in compensazione nel Modello F24 o, in alternativa, entro il 31 dicembre 2021, può essere ceduto, anche in parte, ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di cessione del credito. Le istruzioni e le modalità di applicazione e di fruizione dell’agevolazione sono stati indicati con il Provvedimento del 10 luglio 2020 del direttore dell’Agenzia delle Entrate.

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    Smart working, investimenti e agevolazioni, ecco quali

    Con riferimento all’ambito delle spese ammissibili, nella Circolare n. 20/E dello scorso 10 luglio 2020, indica che gli interventi agevolabili sono quelli volti al rispetto delle prescrizioni sanitarie e delle misure indirizzate al contenimento della diffusione del virus SARS-Co V-2, tra cui rientrano dunque:

    1. interventi edilizi necessari per il rifacimento di spogliatoi e mense, per la realizzazione di spazi medici, di ingressi e spazi comuni, nonché per l’acquisto di arredi di sicurezza (sono ricomprese in dunque anche gli interventi edilizi necessari alla riapertura o alla ripresa dell’attività, fermo restando il rispetto della disciplina urbanistica).
    2. gli interventi per l’acquisto degli “arredi di sicurezza” cioè quelli volti a garantire la riapertura delle attività commerciali in sicurezza.

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    Ammessi sono anche quelli che l’Agenzia delle Entrate fa rientrare nella voce “investimenti agevolabili”, vale a dire quegli “investimenti che permettono di acquisire strumenti o tecnologie che possono garantire lo svolgimento in sicurezza dell’attività lavorativa da chiunque prestata (ad esempio: titolari, soci, dipendenti, collaboratori), siano essi sviluppati internamente o acquisiti esternamente”.

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    Per l’Amministrazione finanziaria, quindi, rientrano ad esempio, nell’agevolazione i programmi software, i sistemi di videoconferenza, quelli per la sicurezza della connessione, nonché gliinvestimenti necessari per permettere lo svolgimento dell’attività lavorativa in smart working.

    Dunque, danno diritto al credito d’imposta anche le spese sostenute per l’acquisto di software purché rispettino la suddetta finalità e l’acquisto di tutti quegli strumenti utili a favorire il lavoro da casa, tra cui dunque possono rientrare, computer, tablet, e device.

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