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Brexit: ok del Parlamento, in aula la legge anti no-deal

Via libera dal Parlamento: Brexit, ore caldissime. Con 328 voti a favore e 301 contrari è stata infatti approvata la calendarizzazione nell’ordine dei lavori della legge contro una Brexit senza accordo.

Una svolta per una questione che, ormai, dura e divide veramente da fin troppo tempo per non diventare, per un verso o per l’altro, un sostanziale cavallo di battaglia.

Brexit: ok del Parlamento, in aula la legge anti no-deal: 328 sì e 301 no. Ecco la svolta

Intanto, a corollario, sputano manovre politiche collaterali: il deputato Tory Phillip Lee passa ai liberaldemocratici, Johnson perde la sua maggioranza a Westminster e la situazione si ingarbuglia ancora di più. E’ a tutti gli effetti una sconfitta con cui i tories dovranno fare i conti.

Aggiornamento ore 7,21

Dunque il governo Tory di Boris Johnson è stato battuto ai Comuni nel primo voto sulla normativa anti-no deal sottoposta dagli oppositori per provare a costringere il premier britannico a domandare all’Ue un ulteriore rinvio della Brexit, in mancanza d’accordo, oltre il 31 ottobre.

Il responso è stato chiaro. L’aula ha dato l’assenso con 328 sì e 301 no a una richiesta che mira a eliminare dal controllo dell’esecutivo la gestione del calendario Brexit e provare a mettere ai voti il testo.

L’aspetto forse più pesante è quello relativo al fatto che tra i sì, insieme alle opposizioni, sputano quelli di alcuni ribelli Tory di grosso impatto.

Dunque, nel passaggio più cruciale relativo alla annosa uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, Johnson perde la maggioranza a Westminster: succede in virtù del passaggio del deputato Tory Phillip Lee con i liberaldemocratici. ​

Lee ha motivato la sua scelta asserendo che “il governo persegue una Brexit priva di principi” che mette a rischio il benessere delle persone.

Aggiornamento ore 10.43

Nel Parlamento di Londra prende il largo anche il dibattito d’emergenza dei deputati, connesso al tentativo di bloccare una Brexit senza accordo. Un gruppo di parlamentari aveva presentato la richiesta nel pomeriggio, accolta dallo speaker John Bercow. Come proseguirà?

I deputati dell’opposizione, appoggiati da alcuni Tory in ribellione tenteranno di arrivare a accordi interni per porre in essere decisioni che evitino la Brexit senza accordo.

Johnson, frenato nel suo intervento da diverse contestazioni, ha indicato come occorre considerare gli Stati Uniti “un alleato” e “una forza del bene nel mondo”, mostrandosi critico nei confronti dell’ “antiamericanismo giovanilistico” del leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn.

Il premier ha ammesso coi deputati di volere un divorzio negoziato dalla Ue chiarendo però che il progetto del “ribelli” tory di votare a favore di un disegno di legge che blocca di fatto una Brexit no-deal “distruggerebbe ogni chance di negoziare un nuovo accordo”.

Aggiornamento ore 14,38