BRUXELLES – NEL QUARTIERE MULTIETNICO DI MOLEMBEEK L’OTTAVO ARRESTO LEGATO ALLE STRAGI PARIGINE. VALLS: ‘CI ASPETTIAMO NUOVI ATTENTATI’. PROSEGUE LA CACCIA AD ABDESLAM SALAH

Pochi istanti prima di mezzogiormno, a Bruxelles(mentre la Francia intera si fermava per un commovente minuto sdi silenzio, seguito dalla corale ’Marsigliese’), polizia e corpi speciali belgi hanno cinto d’assedio il quartiere di Molenbeek in particolare, un caseggiato accanto alla Moschea Al Khalil a rue Ransfort, ritenuto uno dei punti maggiormente monitorati dall’intelligence per le attività di proselitismo. L’area è stata letteralmente ‘sigillata’ da mezzi blindati e gli agenti in tenuta da ‘battaglia’ lasciavano intuire imminenti blitz. Dopo una perquisizione avvenuta in un appartamento al 47 di rue Ransfort, gli agenti dei corpi speciali hanno portato via un uomo ammanettato ed incappucciato. Si tratta dell’ottavo arresto operato nell’ambito delle indagini relative alle carneficine dello scorso venerdì a Parigi. L’intelligence ha individuato in questo complicato quartiere multietnico belga il crocevia delle attività jihadiste. Sempre qui ha vissuto ed operato Abdelhamid  Abaaoud (nascosto in Siria), il ‘regista’ della falange jihadista che lo scorso gennaio la polizia belga ha neutralizzato a Verviers. Dunque, circa gli stretti contatti tra gli attentatori parigini e le Falangi dell’Isis in Siria, non ci sono più dubbi. Una realtà riportata da ‘New York Times’, dopo aver avuto conferme dagli inquirenti francesi ed americani. Sul fronte delle indagini, mentre gli esami autoptici sui loro resti, hanno dato un volto e un nome a cinque dei kamikaze francesi (uno dei quali è entrato in Europa dalla Grecia, e di un altro sono stati ‘fermati’ alcuni familiari), proseguono senza sosta le operazioni di polizia nell’area franco-belga. Mentre si registrano arresti a Bruxelles, le polizie europee sono sulle tracce di  Abdeslam Salah, il carnefice del Bataclan in fuga (qualcuno dice verso l’Italia, nei pressi di Ventimiglia a bordo di una seat), ritenuto molto pericoloso. Da sabato in Francia ci sono state oltre 150 perquisizioni,  a Lione fermati cinque indidui dopo il ritrovamento di armi e di un lanciarazzi. Con l’immediato scioglimento di tutte le moschee radicali censite nel paese, in cui “certi soggetti fomentano l’odio”, la Francia continua comunque ad ‘organizzarsi’ al meglio per questa ‘guerra’ contro il terrorismo dell’Is. E mentre Hollande è deciso a prolungare lo stato d’emergenza per almeno tre mesi, nelle scuole arrivano gli psicologi per aiutare i bimbi a ‘sopportare’ una clima di attenzione che andrà inevitabilmente ad incidere anche sulle loro abitudini quotidiane. Sul fronte attentati, erano stati gli uomini del servizio segreto iracheno a lanciare l’allarme su imminenti attentati in Europa, dopo aver intercettato le direttive Califfo Al-Baghdadi che esortava i combattenti dell’Isis ad attaccare la coalizione occidentale in azione in Siria non lesinando l’uso di “bombe, omicidi e presa d’ostaggi”. La Francia sarebbe stata la nazione Ue che gli agenti segreti iracheni avrebbero messo in guardia per prima, spiegando come l’Isis avrebbe preparato l’attacco nella roccaforte di Raqqa, e che prevedeva l’impiego di oltre 20 jihadisti coinvolti divisi tra azione e logistica. D’altra parte il primo ministro francese è stato chiaro fin da subito: “Il terrorismo può colpire ancora nei prossimi giorni”. Manuel Valls ha spiegato come, al momento, si debba purtroppo “convivere con questa minaccia per poterla combattere”, ed ha esortato “il popolo francese a mobilitarsi. Il governo francese sapeva che si stavano preparando attacchi non solo in Francia ma in tutta Europa – ha aggiunto Valls – “è stato pensato, pianificato, organizzato dalla Siria”. Ma la minaccia jihadista non è a solo appannaggio francese ma riguarda l’Europa intera. Cameron per esempio ha rivelato che negli ultimi 6 mesi gli agenti inglesi “hanno sventato sei attentati terroristici”. Anche il premier londinese conferma la tesi secondo cui “ci sono cellule terroristiche che organizzano attacchi dalla Siria”.

Max