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Buoni spesa Coronavirus: come funzionano, come richiederli, a chi spettano

Durante la conferenza stampa del 28 marzo, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato una nuova misura a sostegno dell’economia con un Fondo per i comuni aggiuntivo di 400 milioni di euro. Questo denaro sarà destinato a creare dei buoni spesa pensati per le famiglie maggiormente in difficoltà in questo momento di emergenza.

“Ho appena firmato un dpcm che dispone 4,3 miliardi a valere sul fondo di solidarietà dei Comuni” ha spiegato il premie. “Con ordinanza delle protezione civile aggiungiamo a questo fondo 400 milioni, un ulteriore anticipo che destiniamo ai comuni col vincolo di destinarlo alle persone che non hanno i soldi per non fare la spesa. Da qui nasceranno buoni spesa ed erogazioni di generi alimentari“.

Allo stesso tempo, Conte ha richiesto alla grande distribuzione di mostrare solidarietà aggiungendo una quota di spesa aggiuntiva rispetto all’effettivo valore del buono.

Coronavirus, importo buoni spesa a famiglia. A chi spetta, chi può fare domanda

Considerando quello che si può leggere nella bozza del decreto, i buoni spesa saranno erogati a famiglia e si potranno utilizzare solo per acquistare generi alimentari. Saranno i Comuni a gestire queste somme e individuare i soggetti destinatari della misura.

Come si legge nella bozza, infatti, i beneficiari saranno individuati dai sindaci “tra i nuclei familiari più esposti ai rischi derivanti dall’emergenza epidemiologicacon priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico”.

Buoni spesa ai Comuni: come si divide l’importo in base alla popolazione

Il fondo aggiuntivo di 400 milioni di euro sarà diviso fra i Comuni in base al numero dei residenti, chiaramente con l’importo a crescere quanto più alta sia la popolazione di un Comune.

Secondo l’ordinanza, le risorse saranno così ripartite:

  • per i piccoli Comuni (fino a 5000 abitanti) un fondo di almeno 20mila euro;
  • per i Comuni medio piccoli (fino a 30mila abitanti) un fondo di almeno 50mila euro;
  • Per i Comuni medio grandi (fino a 69mila abitanti) un fondo da 80mila euro;
  • Per i Comuni capoluogo, invece, un fondo di almeno 150mila euro.

Buoni spesa: cosa sono, quanto spetta, come averli, come funzionano

In base all’ordinanza, i beneficiari dei buoni spesa saranno scelti dai sindaci dei singoli Comuni, fra le famiglie che si trovano in particolare difficoltà. Ogni Comune, solitamente, dispone già di liste nelle quali sono indicati i nuclei familiari più bisognosi.

In base alle informazioni ad oggi, i buoni spesa funzionano in base al criterio di sostenere le famiglie che si trovano in stato di maggiore bisogno, e saranno dei buoni in denaro spendibile per beni di prima necessità.

Questo vuol dire che le famiglie assegnatarie potranno utilizzare i buoni spesa per acquistare cibo, bevande ma anche farmaci e medicinali. Inoltre, c’è la possibilità per i Comuni di spendere direttamente i buoni per acquistare generi alimentari, da fornire direttamente alle famiglie che ne hanno bisogno.
Resta ancora da stabilire l’importo dei buoni spesa voluti dal Governo. Allo stato attuale, non si sa quanto varranno i buoni spesa per singola famiglia o se i Comuni faranno da tramite acquistando la spesa per i cittadini.