Home ATTUALITÀ BREAKING NEWS Buzzi-Carminati: “non è mafia ma il malcostume di questo Paese”

Buzzi-Carminati: “non è mafia ma il malcostume di questo Paese”

“Ho cercato di dimostrare che sono fenomeni comuni che pervadono talmente il nostro Paese che se non sono mafia da altre parti non lo possono essere nemmeno in questo caso. Ci dobbiamo dare una regola sul 416 bis, molti di noi hanno sollecitato un intervento delle sezioni unite. Mi domando e domando, se uno può prendere 18 anni su una regola che non si capisce più qual è. Spiegare cosa è oggi la mafia non è una cosa facile, soprattutto, quando ci si allontana dalla matrice sociologico-ambientale”.
Non ha dubbi nell’enunciare la sua arringa difensiva l’avv. Alessandro Diddi nell’ambito del processo ‘Mafia Capitale’ di scena in Cassazione. Il legale di Massimo Buzzi, il ras delle cooperative, ne è stra-convinto: “Non è mafia, ma è il modello che ci governa ovunque, è il malcostume di questo Paese”.
Non sussiste un metodo criminale legato ad intimidazioni di matrice mafiosa. Bussi, spiega ancora l’avvocato, “non è mai andato da un pubblico ufficiale per dire ‘vuoi soldi?’ Sono sempre loro che si rivolgono a Buzzi”.
Quanto poi al’associazione criminale, anche qui le cose secondo Diddi non sono come state contestate, “Buzzi e Carminati hanno collaborato solo per quattro affari, rispetto ai quali non ci sono contestazioni perché sono leciti – tiene a sottolineare nel corso dell’arringa difensiva – Non è vero che visto che a Corso Francia c’era un gruppo che faceva estorsioni e recupero crediti allora di conseguenza c’era un’associazione, parliamo di 4 fattarelli di estorsioni e recupero crediti”. In poche parole si parla di due situazioni distinte, “non c’è stata fusione“, aggiunge ancora il legale, a differenza del sistema mafioso dove invece persiste “un’identità di struttura”. Un affare in comune del gruppo di Corso Francia con quelli di via Pomona lo avete trovato? No, non c’è un solo affare in comune“, domanda Diddi, specificando che “Carminati quelli di Corso Francia a via Pomona non li faceva proprio entrare. Su 19mila intercettazioni telefoniche la Corte d’Appello non è stata in grado di trovare qualcosa che dimostri la fusione. La Cassazione ha sempre detto che la forza intimidatrice deve essere espressa” e, sottolinea “da parte di Buzzi non c’è mai stata intimidazione. Perché ci sia il 416 bis occorre un’attività esterna ovvero che ci sia percezione che quello è un gruppo che sprigiona violenza. Quindi io devo raggiungere degli obiettivi avvalendomi della forza di intimidazione” ha conclude il legale tenendo inoltre a precisare che “la presenza di Carminati nella cooperativa non ha portato nessuna violenza”.
Max