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Calcio, Roma, le parole di Zaniolo

Quando parla, come quando gioca, fa rumore e chiama a sè molte attenzioni. E’ il destino di ogni grande giocatore, di ogni giovane promessa, in sintesi, di un campione: in ogni sport, e il calcio non fa eccezione, è una regola non scritta. E riguarda anche Nicolò Zaniolo.

La stella della Roma, tornata a brillare dopo un lungo calvario per il doppio infortunio che l’ha tenuto ai box per circa due anni, si è spesso preso il palcoscenico sia in campo che sul fronte calciomercato. Ed ecco perchè le sue parole, in piena estate da ipotesi di mercato, faranno molto discutere.

Roma torna a parlare Nicolò Zaniolo

Il romanista ha parlato di presente e futuro alla Gazzetta, ribadendo di essere felice del rendimento nella stagione appena conclusa, 8 gol, tra cui quello valido per la vittoria in Conference League, dopo ben due anni di inattività per infortunio.

Domande inevitabili sull’interesse dei top club: “L’interesse delle grandi squadre mi fa piacere: se pensano a te vuol dire che vali. E questo no, non mi distrae né mi fa montare la testa. Piuttosto mi alleno ancora più motivato: voglio dimostrare che sia giusto essere accostato a questi top club“. Quanto all’addio alla Roma, è stato sibillino: “Se dovesse succedere, mi mancherebbero tante persone“.

Che cosa ha detto Zaniolo

Ecco nel dettaglio alcune delle sue principali dichiarazioni. “L’obiettivo di quest’anno era non fermarsi, riprendere continuità e tornare ad essere un calciatore. Ho segnato 8 gol, che a qualcuno sembrano pochi, ma era da folli pensare che potessi farne 25-30 dopo due anni senza pallone. E poi, abbiamo regalato ai nostri tifosi un trofeo che mancava da tantissimo. Quindi, è andata benissimo“, ha dichiarato il numero ventidue giallorosso.

aggiornamento ore 9,13

Focus su alcuni suoi preziosi gol, come quello al Trabzonspor nei playoff di Conference League 400 giorni dopo l’ultima volta. “Lì mi sono detto: ecco, sei finalmente tornato a giocare. La partita perfetta, quella dove ti riesce tutto“.

Si è anche parlato di un confronto, con Paulo Dybala. “Mi sembra anche eccessivo essere paragonato a lui. Lui è unico, un giocatore fantastico, fortissimo. Vediamo. La vita è imprevedibile, non si sa mai cosa succede. Io mi alleno. E aspetto“.

aggiornamento ore 12.41

Nicolò su Ibra, Mancini e nazionale

Quanto agli idoli sportivi, Nicolò fa un nome. Ibrahimovic. “Ecco, tra gli obiettivi raggiunti in questa stagione c’è la nostra partita insieme, che hanno vinto loro 3-1, ma che per me è stata comunque bellissima. Io ho coronato un sogno. Non ho avuto il coraggio di avvicinarmi, mi sono vergognato… Ma l’ho studiato da lontano: per l’approccio alla partita, per come si muove da leader carismatico, Ibra è un fenomeno. E sono contento che abbia vinto lo scudetto, lui ha riportato in alto il Milan e se lo meritava. È l’ultimo? Se lui ha ancora voglia…”.

Chiusura sulla nazionale di Mancini. “Il Mondiale era un obiettivo e sono dispiaciuto, ma sono anche abituato a rincorrere, nel mezzo ci saranno altri obiettivi”

aggiornamento ore 16,37