ANIMALI

Cani da ricerca dispersi: come funziona l’addestramento

Nonostante l’elevato tasso tecnologico dell’era moderna ci sono situazioni dove il cane rimane ancora un elemento importante nell’ausilio alle attività umane. È il caso dei cani da ricerca dispersi. Capita ancora spesso purtroppo che durante gite fuoriporta a causa di disattenzione o anche per malesseri qualcuno si perda e non sia in grado di ritrovare la strada per rientrare. Le unità di soccorso si attivano con squadre di ricerca che molto spesso hanno al seguito dei cani addestrati a seguire un odore discriminandolo da tutti gli altri.

L’utilità di questi soggetti è alta in quanto il cane per le caratteristiche intrinseche alla sua natura è molto più resistente dell’uomo ed inoltre è in grado di muoversi agilmente ed agevolmente in territori impervi, tipo zone montane, salite molto ripide, dirupi, è più resistente al freddo e col suo olfatto leggendario è in grado di seguire un odore fino a anche 24 ore dopo che è stato depositato. In questo modo le squadre di soccorso hanno la possibilità di scandagliare delle regioni di territorio molto vaste in minor tempo.

Nella ricerca il cane usa un odore appartenente al disperso, lo memorizza e segue le emanazioni che sono presenti sul terreno o nell’aria. È chiaro che anche il cane non è esente da errori o giornate storte ma sicuramente se ben gestito può essere un aiuto fondamentale nelle attività di ricerca. L’attività di ricerca può essere eseguita anche in una forma non operativa ma “sportiva” dove un figurante si nasconde in una zona e il cane deve scovarlo, questa è una attività ludica molto interessante perché appaga il cane, rinforza il legame con l’uomo e sviluppa le capacità del cane di collegare il proprio naso al cervello migliorando le capacità riflessive e cognitive.