Home ATTUALITÀ Canone Rai in bolletta, “Ue chiede di eliminarlo, serve riflessione urgente”

    Canone Rai in bolletta, “Ue chiede di eliminarlo, serve riflessione urgente”

    “E’ urgente che il Governo si occupi del canone Rai, a seguito della richiesta della Ue di toglierlo dalle bollette elettriche nell’ambito dell’applicazione del Pnrr. Se la norma non può entrare nella Riforma della Concorrenza, entri in un altro provvedimento, ma la riflessione va fatta al più presto, a maggior ragione dopo il pessimo spettacolo che la Rai sta dando sulle Olimpiadi, con il gravissimo errore commesso dai vertici gialloverdi Salini-Foa di non aver preso i diritti per lo streaming”. Lo scrive in una nota il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.  

    “Il canone in bolletta fu una riforma coraggiosa – prosegue Anzaldi – che il Governo Renzi mise in campo per eliminare l’evasione, mentre alla Rai veniva garantita una cifra fissa di introiti. Dopo quello che abbiamo visto in questi anni, però, con la moltiplicazione degli sprechi, delle poltrone e dei disservizi, quella riforma va ripensata. A maggior ragione dopo la decisione del Governo Conte di regalare altri 85 milioni alla Rai, senza avere in cambio alcun impegno preciso su come questi soldi sarebbero stati spesi e su quali risparmi sarebbero stati fatti. Anzi addirittura la Rai in questi anni si è rifiutata di varare il Piano Newsroom che a regime farebbe risparmiare 70 milioni di euro annui e che fu votato all’unanimità sia dalla commissione di Vigilanza sia dal Cda. La Rai gialloverde si è distinta, invece, solo per aver raggiunto il record mondiale di vicedirettori nominati”. 

    “Pensiamo poi ai gravi disservizi sullo sport, tema importante di queste settimane: per le Olimpiadi di Tokyo è stata inviata una maxi spedizione senza precedenti da oltre 200 persone, tra cui 71 giornalisti, ma Rai2 è riuscita comunque a bucare addirittura una medaglia come quella di Zanni sui pesi e sta ricevendo critiche quotidiane per la gestione delle dirette. Per i grandi eventi sportivi è sempre stato deciso di spostare anche i telegiornali, è accaduto anche per il Tg1 delle 20 in caso di partite di calcio. Perché questa volta alle 13 non viene fatto e il Tg2 non viene spostato, con la conseguenza che creare gravissimi buchi sulle gare olimpiche? E’ la stessa Rai che per la prima volta dopo anni ha perso i diritti per la Coppa Italia e la Supercoppa, acquistati da Mediaset che evidentemente sa che riuscirà a guadagnarci. Quei soldi che la Rai non ha speso per i diritti del calcio, come vengono usati? Finiscono in proliferazione di poltrone inutili?”.  

    “Pensiamo a Isoradio – continua Anzaldi – dove invece di accorpare è stata nominata una nuova direttrice che si sta segnalando solo per le palesi violazioni del Contratto di Servizio sulla programmazione, con la politica che sostituisce le notizie sul traffico. Oppure a Rai Pubblica Utilità, dove si poteva procedere con accorpamenti e interim e invece è stato nominato l’ennesimo direttore. La lista potrebbe continuare all’infinito, anche sui contratti ai conduttori, sul ruolo degli agenti, sui privilegi garantiti ad alcuni. Il Governo Draghi e i nuovi vertici Fuortes-Soldi hanno il dovere di intervenire con celerità, non si può pensare di andare avanti a dare soldi ad una Rai del genere”.