Home ATTUALITÀ BREAKING NEWS Caos magistrati: presidente e segretario si dimettono. Le recenti intercettazioni minano l’Anm

Caos magistrati: presidente e segretario si dimettono. Le recenti intercettazioni minano l’Anm

Coronavirus a parte, il nostro Paese sta purtroppo passando uno dei suoi momenti più bui. Regna sovrana la confusione, la crisi economica incombe e, tra le mille incertezze che dominano l’attuale situazione politico-economico-etico-sociale, si staglia soltanto l’allerta del Viminale che, ‘fiutando’ la situazione, si sta preparando per tempo al grandissimo rischio (speriamo mai), di scontri sociali, incontro ai quali rischiamo sempre ogni giorno di più andare.

Riunione fiume e crisi nera ai vertici dell’Anm

Oggi poi, ciliegina sulla torta, per quanto forse in parte prevedibile (dopo i recenti fatti che partono dalla scarcerazione dei boss, fino alle chat di Palamara), si è ufficialmente una crisi in seno ai vertici dell’Associazione nazionale magistrati.

Anche qui, fra ‘correnti’, gruppi e ‘squadre’, le cose appaiono abbastanza ingarbugliate.

Così, rispetto alla riunione del comitato direttivo centrale, improntata sull’ordine del giorno rappresentato dalla mozione di Magistratura indipendente circa l’eventuale anticipoluglio (anziché ottobre), del voto per il rinnovo dei vertici – e le modalità telematiche da adottare – ‘strada facendo’ sono state tirate in ballo anche ‘altre questioni’. Tanto è che parliamo di una riunione durata qualcosa come 10 ore.

Le recenti intercettazioni, come ’il colpo di grazia’

Inevitabilmente infatti, i gruppi si sono trovati scontrarsi in merito alla vicenda delle recenti intercettazioni chissà come, finita dagli atti dell’inchiesta di Perugia, sulle prime pagine dei quotidiani italiani.

Fatto è che dopo 10 ore di ‘discussioni e tensioni’, a seguire prima Area e poi Unicost, hanno abbandonato la giunta mentre, poco dopo, sono arrivate le dimissioni di Luca Poniz (il presidente), e di Giuliano Caputo (il segretario).

Entro 48 ore urge una soluzione ‘temporanea’

Dimissioni ‘pesanti’, quelle di Poniz e Caputo, capaci di far crollare la giunta stessa. Onde scongiurare il peggio, i gruppi hanno così convenuto di attendere 48 ore prima di prendere qualsiasi ‘iniziativa’, tentando nel frattempo di poter abbozzare una ricomposizione provvisoria, per arrivare così alle giornate del 18,19 e 20 ottobre, quando avranno luogo le lezioni.

Dunque, al momento nella giunta figura soltanto ‘Autonomia e Indipendenza’, che ha per altro un solo rappresentante: il vicesegretario Cesare Bonamartini.

Dicevamo delle elezioni ad ottobre perché la mozione di Mi sull’anticipo a luglio, non è passata.

Ora c’è grande attesa per lunedì prossimo dove, nella peggiore delle ipotesi ci sarà da gestire una ‘giunta’ per traghettare l’Associazione fino alle elezioni di ottobre.

Il peso dello scandalo sulle nomine dello scorso anno

Ma, in sintesi cosa è successo nell’ambito della riunione? Come è ovvio che sia, all’origine delle attuali scintile in realtà covavano antiche ruggini. Ad esempio, Magistratura indipendente (che lo scorso anno aveva lasciato la giunta unitaria), era per il voto anticipato a luglio, in quanto ritiene l’attuale giunta, “delegittimata”, essendo già in regime di proroga a causa dello slittare del voto di marzo a causa dell’emergenza sanitaria. Inoltre, a Magistratura indipendente non è andata giù la ‘mancata reazione’ della stessa rispetto  alla vicenda delle ultime intercettazioni dove, cosa non da poco, compaiono i nomi di alcuni esponenti di Area. Cosa che invece non avvenne lo scorso anno, in occasione  dello ‘scandalo sulle nomine’ in seno ai vertici del Csm.

Tuttavia il presidente Poniz ha invece tenuto a rivendicare “una posizione politica chiara”, spiegando che “non ci può incalzare su una presunta contraddizione“.

Dal canto suo Paola D’Ovidio, segretaria di Magistratura Indipendente, ha tenuto a rimarcare “un metodo diverso” rispetto ai due eventi, a partire dal “mancato coinvolgimento dei probiviri sui fatti recenti, al contrario di quanto accaduto a maggio dello scorso anno, quando tutti i magistrati coinvolti furono deferiti davanti al collegio”.

Il segretario Caputo ha invece replicato che “quanto emerso ora è molto diverso da quanto accaduto lo scorso anno, ma sono fatti che noi non ignoriamo”.

Max