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Caos Procure, Mattarella: sì elezioni suppletive Csm

Scoppia in tutta la sua prorompente criticità il cosiddetto caos Procure e il presidente della Repubblica Mattarella corre ai ripari, indicendo elezioni suppletive per il Csm. “Fiducia incrinata”, sostiene, garantendo come sia necessario “voltare pagina”.

Il nodo della questione è chiaro: occorre sostituire i due membri che hanno lasciato l’incarico dopo la nota bufera nelle Procure. E come si apprende, l’elezione è fissata per il 6 e 7 ottobre.

Caos Procure, Mattarella: sì elezioni suppletive Csm. Elezioni il 6 e 7 ottobre

Svolta attesa, dunque, per il caso delle Procure. il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella veste anche di presidente del Consiglio superiore della magistratura, ha indetto per il 6 e 7 ottobre prossimi l’elezione suppletiva per la nomina dei due componenti magistrati del Csm che andranno a sostituire i due membri che hanno abbandonato l’incarico dopo lo sviluppo dello scandalo delle Procure.

A darne comunicazione è proprio una nota del Quirinale. “In attuazione di quanto previsto dagli articoli 18, 26, 27 e 39 della legge 24 marzo 1958, n. 195 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella sua qualità di presidente del Consiglio superiore della magistratura, ha oggi doverosamente indetto per i giorni 6 e 7 ottobre 2019 la elezione suppletiva di due componenti magistrati appartenenti al collegio di cui all’art. 23, comma 2, lettera b) della legge 24 marzo 1958 n. 195, informando di ciò il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura e il Ministro della Giustizia”.

Aggiornamento ore 06,28

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come emerso in queste convulse ore in cui è arrivata la nota ufficiale circa le elezioni suppletive, ha fatto trapelare il proprio stato d’animo e la propria opinione in merito alla necessità delle stesse suppletive.

In pratica, per il Capo dello Stato, secondo indiscrezioni del Quirinale, valuta questo come il primo step necessario per “voltare pagina” e riportare la magistratura verso quel “prestigio e la fiducia che le note vicende hanno incrinato”.

Va sottolineato come la decisione delle suppletive è giunta dal momento che la domanda di scioglimento anticipato del Csm andrebbe a contrastare con la necessità di cambiare le procedure elettorali da più parti richieste.

 

Aggiornamento ore 9,47

Nelle scorse ore a parlare del caos Procure si era espresso anche il leader dem Zingaretti: “Il partito che ho in mente non si occupa di nomine di magistrati”, aveva detto in sintesi.

Non vi è dubbio che la querelle sia infatti imbarazzante per il Partito democratico. Anche l’ex procuratore nazionale antimafia Franco Roberti ne aveva parlato. “Ci troviamo di fronte a fatti gravissimi, che aprono una questione morale, di etica della responsabilità, che riguarda i magistrati ma anche la politica. A partire dal Pd”

A lui si aggrega, appunto, Nicola Zingaretti. “Se emergeranno rilievi penali, mi atterrò sempre al principio garantista e di civiltà giuridica secondo il quale prevale la presunzione di innocenza fino alle sentenze definitive. L’oggetto delle indagini non sono le frequentazioni ma il loro merito. Attendiamo per questo che si faccia piena luce. Agli esponenti politici del Pd protagonisti di quanto è emerso non viene contestato alcun reato”. E poi chiarisce: “Il Pd non ha mai dato mandato a nessuno di occuparsi degli assetti degli uffici giudiziari”.

A lui risponde Lotti: “Senza fare nessuna polemica con Nicola, sono un po’ sorpreso che lo stesso segretario abbia sentito poi la necessità di dire che il “suo” pd non si occupa di nomine di magistrati: perchè anche io faccio parte del “suo” pd e non ho il potere di fare nomine, che come noto spettano al csm”.

Aggiornamento ore 12,13