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Capriolo azzoppato: l’Oipa chiede i documenti sul recupero e l’immediata reimmissione in libertà dell’animale intrappolato

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), vuole chiarezza sulla vicenda del recupero e dell’immediata liberazione del  capriolo a opera del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento, avvenuta nottetempo il 6 gennaio, dopo le reiterate richieste d’intervento dell’associazione.

L’Ufficio legale dell’Oipa ha inviato una richiesta d’accesso agli atti per avere le risposte che anche molti cittadini trientini, e non solo, stanno chiedendo.

Il capriolo era bloccato dal 14 dicembre lungo le sponde del torrente Leno a Rovereto e solo grazie ai volontari della delegazione trentina dell’associazione, che lo hanno sostentato, è riuscito a sopravvivere.

Dal canto suo la Provincia autonoma di Trento, in uno scarno comunicato (https://www.ufficiostampa.provincia.tn.it/Comunicati/Recuperato-visitato-e-liberato-in-natura-il-capriolo-presente-sulle-sponde-del-Leno)  diramato nel pomeriggio del 7 gennaio, ha affermato che la veterinaria intervenuta “ha accertato che la zoppia è dovuta a una precedente frattura che l’animale si è procurato autonomamente e che si è calcificata. Constatato il generale buono stato di salute, l’animale è stato quindi liberato in natura in un luogo idoneo”.

Come commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto: “Quale sia il luogo idoneo non è dato sapere, ma soprattutto chiediamo di poter visionare la documentazione che attesti quel che afferma la veterinaria, cioè che la zampa visibilmente lesionata, come testimoniano i nostri video, altro non è che una frattura calcificata”.

Dunque, conclude il presidente, “Il nostro Ufficio legale ha dunque appena inviato una richiesta d’accesso agli atti al Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento e attendiamo una sollecita risposta che speriamo rincuori tutti coloro che sono preoccupati, noi per primi, per la vita e per la stessa sopravvivenza del capriolo”.

In particolare l’Oipa nella sua richiesta di accesso agli atti chiede

  1. copia della documentazione dell’équipe medica veterinaria, riguardante tutte le attività, anche quelle preliminari, relative alle visite e alle cure veterinarie effettuate sul capriolo;
  2. dettagli sull’accertamento dichiaratonel comunicato della Provincia diTrento, comprese le lastre e la certificazione veterinaria riguardanti il generale buono stato di salute(cit.) del capriolo;
  3. copia della documentazione relativa alle attività di reimessione in libertà, che attesti anche il luogo di rilascio e se vi sia stato un successivo monitoraggio dell’animale.

Guarda e scarica il video con la testimonianza di Oipa Trento

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Max Tamanti